Cronaca

Ilva, Bondi: “Soldi insufficienti per Aia”. Bonelli: “Ennesimo schiaffo”

TARANTO- I soldi per l’Aia non sono sufficienti. Parola di Enrico Bondi: “Nel 2014 prevediamo 600-700 milioni di investimenti nell’Aia” che si potranno fare ”se ci saranno finanziamenti perché le nostre risorse non è arrivata la bastano”. Che la questione finanziamenti fosse un problema lo si sapeva già, ma ne è arrivata la conferma dal commissario straordinario dell’Ilva, in audizione in commissione Ambiente alla Camera sul decreto sulle emergenze ambientali.

Nel 2013, ha spiegato Bondi, l’Ilva ha prodotto ”sei milioni e 230 mila tonnellate, contro gli otto milioni e 248 mila del 2012, con una differenza nei ricavi di 41 euro a tonnellata. c’è stata una diminuzione del costo delle materie prime di 25 euro per tonnellata, che non compensa, e in più un incremento del costo per energia, manutenzione, prestazioni esterne, per 24 euro a tonnellata”.

La produzione, inoltre, ha osservato ancora il commissario Ilva ”ha frenato moltissimo” e ”nel mercato italiano i nostri concorrenti hanno esportato il 25% in più. Noi siamo in equilibrio finanziario, ma il conto economico è particolarmente pesante” anche se, aggiunge Bondi ”non è assolutamente aumentata l’esposizione con le banche” così come quella con i fornitori ”che resta a 35 giorni di scaduto, fisiologico”. Ma ”a gennaio non so se saremo ancora in grado di mantenere questa situazione”.

C’è bisogno adesso ”di un provvedimento veloce – ha concluso – altrimenti in gennaio faticheremo a fare tutto quello che dobbiamo fare”. Il primo a replicare alla notizia il co-portavoce dei Verdi e consigliere comunale a Taranto Angelo Bonelli:  “A Taranto non solo non ci sono le risorse per le bonifiche ma che si va verso un’inaccettabile ‘prorogatio’ rispetto alle misure di salvaguardia ambientale e di tutela della salute.

L’ennesimo schiaffo ad una città che continua a soffrire a causa dell’inquinamento”. Intanto hanno rinunciato ad essere interrogati e presenteranno memorie difensive gli ultimi tre indagati che avevano chiesto di essere sentiti dagli inquirenti nell’inchiesta “ambiente svenduto” a carico dell’Ilva. Parliamo di Dario Ticali, Luigi Pelaggi e Vittoria Caterina Romeo, accusati in concorso con altri di abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio.

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