Cronaca

Game Over alla Scu, in manette 46 affiliati

BRINDISI- Il provento dell’attività di spaccio serviva da “sostentamento” per gli affiliati. Ma gli interessi dell’organizzazione erano vari. Dall’estorsione, alla detenzione di armi da guerra, fin’anche all’omicidio. Nello specifico, quello del 28enne Gianluca Saponaro, freddato a Cellino San Marco nel giugno 2010.
Per loro, è game over. Gioco finito per i 46 destinatari di ordinanza di custodia cautelare notificata all’alba dai carabinieri del nucleo operativo di Brindisi e firmata, su mandato della Dda di Lecce, dal giudice per le indagini preliminari Carlo Cazzella.

Le accuse a carico degli indagati, disseminati principalmente tra il sud della provincia di Brindisi e il nord di quella di Lecce,  sono di  associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni, danneggiamenti, possesso di armi, spaccio e traffico di droga. Con l’aggravante, per alcuni, di aver favorito la Sacra Corona Unita.

Il tutto in un’operazione che ha sgominato un presunto clan affiliato al clan dei tuturanesi “Rogoli – Buccarella – Campana” attivo nella zona sud della provincia di Brindisi, tra Cellino e San Pietro Vernotico. Gli arresti del passato non avevano fatto altro che favorire il subentro, in un’area da sempre considerata calda, di una nuova frangia, con a capo Raffaele Renna, detto il “Puffo” ed esponente di quella che potrebbe essere definita una sorta di Sacra Corona Unita versione 2.0

Le indagini sul gruppo, già da tempo tenuto d’occhio, prendono vigore dall’agendina di Saponaro, ammazzato il 28 giugno di tre anni fa con un colpo di fucile sparato in pieno centro, a Cellino. In casa del padre della vittima viene ritrovata un’agendina appartenuta al 28enne con all’intero una serie di appunti, annotazioni, nomi e cognomi legati allo spaccio di droga. Da lì, a suon di pedinamenti, intercettazioni e raffronti tra l’attività di indagine portata avanti dai carabinieri su mandato della procura di Brindisi e le dichiarazioni dei pentiti, su tutti Ercole Penna, si è partiti per scoperchiare l’attività dell’organizzazione, le cui “competenze” hanno poi favorito il passaggio del fascicolo alla DDA. Puffo, secondo gli inquirenti, comunicava con i maggiorenti della Scu detenuti in carcere tramite messaggi da decriptare e rapporti con i famigliari dei detenuti.

Dalle sbarre arrivavano gli ordini e le commesse. L’attività principale restava lo spaccio, con decine e decine di casi riportati nell’ordinanza di custodia cautelare. La droga, secondo quanto accertato, proveniva da Andria. Ma sono tanti i casi di estorsione e danneggiamento. In particolare ai danni dei clan nemici, in quella che è stata una sorta di guerra per il controllo del territorio: da una parte, Raffaele Renna. Dall’altra, la famiglia Fago, ormai senza più potere dopo l’arresto di Ercole Penna.

64 sono gli indagati, in manette tanti i nomi eccellenti. Oltre a Renna, in cella anche la moglie Pamela Fortunato, Giampiero Alula, detto “Boban”, Cristian Tarantino e Domenico D’Agnano, detto “Nerone”. Tutti di San Pietro Vernotico. E poi,  Jonni Serra, detto “Pecora”, di Campi Salentina, Mario Conte detto “Pui Pui”, di Squinzano, e Sebastiano Esposito detto “Babà”, 25 anni, di Brindisi.

Sequestro d’urgenza per beni mobili e immobili, comprese due attività commerciali, e libretti postali per un valore economico complessivo di circa 1 milione di Euro riconducibili ad alcuni degli indagati.

Le indagini hanno portato anche all’arresto per l’omicidio di Saponaro del terzo dei fratelli Orofalo di Cellino. Si tratta di  Angelo Orofalo, di 21 anni, al momento dell’agguato seduto in auto assieme ai due congiunti. Nelle fasi investigative successive al delitto, è stata intercettata una telefonata tra i germani. Uno dei tre dirà “Abbiamo ucciso un camorrista”.

Finiscono in carcere: Giampiero Alula, detto “Boban”, di San Pietro Vernotico, 35 anni; Antonio Bonetti, detto “Elio”, di San Pietro Vernotico, 34 anni; Davide Bonetti, di San Pietro Vernotico, 37 anni; Simone Contaldo, di San Pietro Vernotico, 28 anni; Mario Conte detto “Pui Pui”, di Squinzano, 32 anni; Domenico D’Agnano detto “Nerone”, 45 anni, di San Pietro Vernotico, Alfredo Epifani, 26 anni di San Pietro Vernotico; Sebastiano Esposito detto “Babà”, 25 anni, di Brindisi; Luca Ferì, 28 anni, di Torchiarolo; Cosimo Fina detto “lu biondu”, 43 anni, di San Pietro Vernotico; Pamela Fortunato, di San Pietro Vernotico, 26 anni; Francesco Francavilla, 33 anni di Cellino San Marco; Filippo Griner detto “Tyson”, 31 anni, di Andria; Donato Claudio Lanzilotti, 29 anni, di Carovigno; Giuseppe Litti, di San Pietro Vernotico, 30 anni; Giuseppe Maggio, 29 anni, di Squinzano; Antonio Orofalo, 28 anni, di Cellino San Marco; Silvestro Orofalo, 47 anni, di Cellino San Marco; Raffaele Renna detto “Puffo”, 34 anni, di San Pietro Vernotico; Fabio Rillo, di Brindisi, 31 anni; Maria Carmela Rubini, di San Pietro Vernotico, 40 anni; Antonio Saponaro, 22 anni, di San Pietro Vernotico; Pietro Saponaro, detto “Pitruzzu”, di San Pietro Vernotico, 40 anni; Maurizio Screti detto “Mau”, di San Pietro Vernotico 27 anni; Salvatore Sergio detto “Rino”, 37 anni, di Andria; Jonni Serra, detto “Pecora”, di Campi Salentina 39 anni; Ivan Spedicati, 23 anni, di Surbo; Carmela Tafuro, 23 anni, detta “Denise”, di San Pietro Vernotico; Cosimo Talò, 42 anni, di Cellino San Marco; Cristian Tarantino, di San Pietro Vernotico 23 anni; Tonio Tauro, di Campi Salentina 49 anni; Maurizio Trenta, 39 anni, di San Pietro Vernotico; Vincenzo Vaccina, di Andria 31 anni; Angelo Orofalo, 21 anni, Cellino San Marco.

Ai domiciliari: Pierluigi Andriani, di San Pietro Vernotico, 25 anni; Marco Asuni, 52 anni, di San Pietro Vernotico; Roberto Colagiorgio, 32 anni, di Surbo. Andrea Conte, di San Pietro Vernotico, 23 anni; Lucia Grassi, 22 anni, di Surbo; Alessandro Guido, 30 anni, di Squinzano; Sabino Roberto, detto “Ranavidd”, 41 anni, di Andria; Ottavio Saponaro, 40 anni, di San Pietro Vernotico; Vittorio Seccia, 52 anni di Cerignola; Antonia Serra, 64 anni, di San Pietro Vernotico; Alessandro Spedicati, 27 anni, di Surbo Debora Valzano detta “Cassapanca”, 26 anni, di Squinzano.

Indagati a piede libero: Simona De Pascalis, 34 anni di San Pietro Vernotico; Raffaella Malatesta, di Torchiarolo, 47 anni; Gianluca Prefetto, di San Pietro Vernotico, 36 anni; Massimo Spedicati, 50 anni di Surbo; Stefano Nuzzaci, 28 anni di Torchiarolo; Giovanni Mariano, 25 anni di Taurisano, Patrizia Piccinni, 39 anni, di Cellino San Marco; Roberto Candita, 43 anni, di Torchiarolo; Roberto Napoletano, 27 anni di Squinzano; Saverio Palma, 40 anni, di Carovigno; Massimiliano Perrone, 41 anni, Guagnano; Giuseppe Vitale, 47 anni, di Tuturano; Giovanni Maiorano, 32 anni, di Torchiarolo; Antonio Protopapa, 27 anni di Guagnano; Ester Carlà, 44 anni di Surbo; Cosimo Candita, 47 anni di San Pietro Vernotico; Cristian Cappilli, 27 anni di Presicce; Giuseppe Attanasio, 48 anni, di Arnesano; Maria Soria Cuna, 46 anni, di Monteroni.

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