Cronaca

Petizione anti carbone, firme a quota 700

BRINDISI-  No ad Edipower e al carbone di Cerano, la petizione promossa dalle associazioni ambientaliste brindisine in vista del consiglio comunale monotematico di novembre tocca 700 firme. Una sorta di forte incoraggiamento nei confronti dei consiglieri ancora indecisi sugli argomenti toccati dalle due mozioni presentate da Brindisi Bene Comune e sì democrazia.

Nello specifico, per Edipower si richiede la chiusura dello stabilimento attraverso un piano che coinvolge Governo e Regione che dovrebbe prevedere lo smantellamento degli impianti, la bonifica del sito e il reimpiego della manodopera occupata; per quanto riguarda Enel, la richiesta è quella di ottenere un tavolo per un’immediata convenzione per la riduzione del consumo del carbone e la trasformazione a gas della centrale. Due ordini, due priorità.  Che prima ancora di arrivare al vaglio dell’assise, vengono poste all’attenzione dei cittadini.

La petizione è promossa dalla Fondazione Tonino Di Giulio, Italia Nostra, No al Carbone, Passeggino Rosso, Rinascita Civica, Salute Pubblica, WWF Brindisi, attivi nel fine settimane con gazebo ad hoc.

“Le decisioni che saranno adottate dal Consiglio Comunale di Brindisi – hanno dichiarato i promotori dell’iniziativa – sono determinanti per il futuro del nostro territorio, e potranno creare le premesse per avviare una trattativa con il governo regionale e quello centrale per programmare un differente sviluppo economico che non sia più basato sul ricatto occupazionale, ma che preveda un percorso verso un’economia capace di coniugare i principi di Giustizia Ambientale e Giustizia Sociale.

Articoli correlati

Attentato Morvillo-Falcone, via al processo d’appello

Redazione

Nasce “Insieme”, un Centro diurno vicino ai giovani

Redazione

Case sulla voragine, da domani erogazione della prima tranche dei contribuiti

Redazione

Clienti truffati per milioni di euro, in manette 2 promoters MPS

Redazione

Auto fuori strada: ferite due ventenni di Ruffano

Redazione

L’auto incendiata a Surbo: è  la stessa della rapina nella zona industriale

Redazione