LECCE- I sospetti di Rampino sui tesseramenti gonfiati hanno scatenato una canèa mediatica che difficilmente si arresterà. Il primo a entrare nel merito, però, è, Andrea Imbriani: “ Premesso che in conferenza stampa, né il consigliere Alfonso Rampino e né altri hanno indicato il Pd di Lecce tra i circoli incriminati per la presunta anomalia nel tesseramento, tengo a precisare e smentire, come destituite di ogni fondamento le notizie apparse sulla stampa circa un numero esagerato (1773) di sottoscrizioni della città capoluogo. Ad oggi- continua il segretario cittadino del Pd – a fronte delle 335 tessere dell’anno 2012, ne sono state ritirate presso la sede del Pd leccese circa 200, in assoluta e naturale tendenza rispetto all’anno precedente”.
Più ironico l’intervento di Salvatore Piconese, che descrive l’intervento del suo avversario come un boomerang, visto che era Rampino il responsabile organizzativo fino a qualche giorno fa e spiega che “si è imbrogliato nelle carte minando la credibilità dei segretari di circolo”.
Più drastico l’intervento di Toma che parla di necessarie verifiche, “ma se non dovesse emergere nulla, Rampino dovrà prendersi le sue responsabilità per il danno all’immagine pubblica del partito”. Edoardo Santoro, che sembra aver risolto i suoi problemi con Maniglio, invece, propone a tutti i candidarti di unirsi per cambiare le regole in corsa e aprire le primarie a tutti. “Apriamo un ciclo nuovo, basta con la guerra delle tessere, apriamo a tutti i cittadini, coinvolgiamo la provincia”, chiosa il sindaco di Cursi.