LECCE- Sono rimaste poche ore per l’ufficializzazione delle candidature alla segretaria provinciale del Pd e alcune aree del partito non riescono a trovare la quadra. La proposta di Ludovico Vico è naufragata subito.
Il commissario del Pd leccese ha chiamato a rapporto tutti e ha fatto un quadro drammatico della situazione: il partito è alla canna del gas, le casse sono vuote, quindi, ha chiesto a tutti di esprimere una candidatura unica per dare un segnale di forte unità. I primi a dire no sono stati i renziani, che subito dopo si sono riuniti per scegliere il proprio candidato. C’è un accordo a livello nazionale che prevede l’alleanza con l’area lettiana anche a livello locale. I leader delle due aree salentine erano riusciti a trovare una soluzione convergendo sul nome di Paolo Paticchio, ma la base renziana ha espresso il proprio niet. Ora i seguaci del sindaco di Firenze navigano in alto mare con Foresio, Puzzovio e Metallo che non hanno alcuna intenzione di fare gli agnelli sacrificali, correndo per la segreteria provinciale, con un congresso di tessere.
Salvatore Piconese nella riunione di ieri si è detto disponibile a ritirare la sua candidatura solo di fronte a un nome indiscutibilmente autorevole, prestigioso e che possa unire tutte le correnti: un nome che è impossibile trovare in 24 ore. Ecco perché Piconese e Rampino saranno in campo, appoggiati da alcuni big del partito. Gli autoconvocati non ce l’hanno fatta: non ci sarà una candidatura unitaria. Zacheo, Durante, Venuti e gli altri autoconvocati dovranno trovare un nome che esprima le loro proposte di rinnovamento: quindi potrebbero appoggiare Toma, Bianco o Minerva, nomi su cui puntano i Giovani Democratici.
In queste ore, dunque, si sta delineando una corsa a 4: oltre a Rampino e Piconese ci sarà un candidato degli autoconvocati e uno dei renziani. A parte Lavinia Puzzovio, non circolano nomi di donne.