LECCE– Le buone intenzioni hanno fatto il loro tempo, adesso è tempo di iniziare a raccogliere qualche risultato che possa confermare alla società di aver fatto la scelta giusta esonerando Francesco Moriero e affidando la guida tecnica a Franco Lerda. E’ il tecnico di Fossano ad avere l’onere di invertire la rotta e restituire credibilità al Lecce.
A Perugia la formazione giallorossa non deve fallire, un tormentone già sentito nelle ultime settimane, ma stavolta oltre che agli interessi di classifica c’è da guardare con attenzione anche agli umori di una piazza che sta esaurendo la pazienza. Il nuovo corso del Lecce è affidato alle nuove idee tattiche di Lerda che in settimana ha lavorato molto sui tatticismi e sulla nuova idea di gioco. Con un cambio repentino rispetto al recente passato il tecnico ha cercato di disegnare un vestito su misura alla sua squadra. Il Lecce adotterà un 3-5-2, modulo che stando alle valutazioni di Lerda piu’ si addice alle caratteristiche dei suoi giocatori.
C’è da ritrovare la vittoria, la prima della stagione in corso, c’è da dare risposte concrete sul piano del gioco che però un successo al Renato Curi per il momento farebbe passare anche in secondo piano. C’è da comprendere soprattutto se il vero problema della squadra era l’allenatore esonerato meno di una settimana fa oppure un organico assemblato dalla società e che per ora non ha dimostrato il valore che tutti si aspettavano. Ecco dunque che la partita di Perugia assume i connotati di una prova del nove per diversi importanti motivi.
Lerda chiede ai suoi maggiore consistenza a centrocampo ma al tempo stesso cerca anche con il rientro di Diniz di dare più solidità al reparto difensivo, il più battuto dei due gironi di prima divisione. Il difensore non scende in campo da oltre un mese e mezzo, e comunque non si può pretendere che il suo ritorno in campo possa risolvere i mali di un reparto che ha evidenziato fin troppe lacune per destare allarme. Con Diniz ci dovrebbero essere Martinez e Vinetot, chiamato al riscatto di prestazioni ampiamente deludenti. La cabina di regia sarà affidata a Amodio, Salvi e Melara, gente esperta della categoria che dovrebbe dettare i tempi della manovra giallorossa. Più quantità a scapito della qualità quindi, ma oggi non è tempo di compromessi. Sulle corsie esterne Ferreira Pinto e il neo arrivato Lopez potrebbero ricevere la fiducia del tecnico.
L’uruguaiano potrebbe anche coprire il ruolo di mediano lasciando a Melara l’incombenza delle incursioni sulla fascia. In avanti il Lecce sarà orfano di Miccoli, alla sua prima assenza stagionale, e così appare scontato che il peso offensivo graverà sulle spalle e sulle gambe di Bellazzini e Beretta. Scelte dettate dal lavoro svolto in settimana e dalle impressioni del tecnico ma in qualche modo anche forzate da un’infermeria piena e da due giocatori fermi al box per squalifica.
Squadra compatta, nessuna fretta nel verticalizzare, giocate semplici e pazienza nell’affondare… i dettami del tecnico sono impartiti. Lecce e Perugia hanno in comune la necessità di incamerare punti, ma le due formazioni condividono anche la paura di fallire l’appuntamento con la vittoria. Scontato che un eventuale pareggio servirebbe a poco. Lecce e Perugia dovranno giocare per vincere. Il fischietto del match sarà il signor Giuseppe Cifella della sezione di Campobasso.