MESAGNE– Trovato morto in casa, col collo stretto attorno ad un filo elettrico. Nessun dubbio su un gesto estremo, disperato, che trova il suo perchĂ©, se mai ce ne fosse davvero uno, nel dramma occupazionale di un altro uomo che ha perso il lavoro. Il 57enne di Mesagne trovato senza vita all’interno della sua abitazione, in via Basilicata, ha chiesto perdono.
Con quell’ultimo sms inviato ai suoi cari. “Perdonatemi, vi voglio bene”. Poi, l’oblio della disperazione. Comune a tanti uomini e tante donne, troppe, disoccupati, senza un lavoro. Impossibilitati a mandare avanti una casa, una famiglia. Le bollette, il mutuo da pagare, un lavoro che si cerca ma non si trova piĂą. Questi, secondo gli agenti del commissariato di Mesagne sul posto con un mezzo del 118, i motivi plausibili del gesto dell’uomo.  Disoccupato, sembrerebbe, da circa cinque anni, dopo 10 passati al Nord come operaio edile.  Poi, il ritorno in Salento e l’impossibilitĂ di fronteggiare il mutuo della casa. L’impossibilitĂ di poter garantire un futuro a se stesso e alla propria famiglia.
Il 57enne, domenica sera era andato a letto. Poi, all’alba, la decisione. Ha inviato un sms ad una nipote. Quindi, con un filo elettrico, si è impiccato sotto il vano scala.
I casi di suicidio, purtroppo, continuano. Continuano in Italia, in Puglia, nel Salento. Continuano nel Brindisino, la provincia dei negozi che chiudono e delle aziende messe in ginocchio. E dei giovani e dei padri di famiglie senza lavoro, senza uno stipendio, senza piĂą la forza di andare avanti, di saper guardare ad un futuro che forse neppure esiste piĂą.
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