BARI- 600 giorni di tempo per consegnare, chiavi in mano, la più attesa e grande opera di edilizia ospedaliera del Salento. Il nuovo padiglione del Vito Fazzi di Lecce è sempre più vicino, dopo una guerra combattuta a suon di carte bollate tra le imprese che si sono contese l’opera. E lo si capisce dal parterre che ha popolato la presentazione ufficiale del progetto definitivo messo a punto dall’Università del Salento e assegnato al Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna. C’erano tutti. Ma veramente tutti.
117 milioni di euro, 330 posti letto per le emergenze urgenze, 12 sale operatorie, stanze con bagno privato e ampie finestre da cui guardare il panorama, studiate appositamente per ammortizzare nel paziente il duro colpo di un ricovero, 240 posti auto.
La ditta ha garantito di imprimere l’accelerata per consegnare l’opera quanto più velocemente possibile. Perché, ora più che mai, ha detto il governatore Nichi Vendola, bisogna dare risposte ai pazienti dopo le ferite inferte dal piano di rientro dal quale la Puglia uscirà mercoledì prossimo.
Meno ospedali ma più grandi e qualificati. Questo il progetto della nuova sanità immaginata e voluta dalla Regione che oggi ha anche firmato l’accordo per la riconversione dell’ospedale di Nardò. Ma, ha ricordato il direttore generale della Asl Mellone, assieme al contenitore si lavora alacremente per migliorare anche il contenuto
E’ stato l’avvocato difensore della Regione Ernesto Sticchi Damiani a ricordare come dal 2007 in cui fu firmata la delibera per la realizzazione del nuovo Fazzi, si siano persi anni importanti a causa dei contenziosi aperti dalle ditte che miravano ad aggiudicarsi l’appalto. Dopo averli vinti tutti resta in piedi solo l’ultimo ricorso, quello del gruppo Salini di Milano, quarta classificata che ha chiesto la sospensiva dell’aggiudicazione. Ma ora che la richiesta è stata rigettata si va avanti sempre più velocemente, certi di portare a casa anche l’ultimo risultato positivo prima di poter pensare solo al completamento del nuovo Vito Fazzi.