Cronaca

Sanità, l’Asl: “Il Giannuzzi non chiuderà”. Il Sindaco: “Incontro esaustivo, ma…”

MANDURIA- È l‘ unico ospedale della provincia ad avere il reparto di rianimazione, il Giannuzzi di Manduria, non contando il SS Annunziata di Taranto. Un reparto riaperto recentemente, il che segna di certo un passo in avanti sul futuro del presidio. Ed una riapertura che senz’ altro darebbe al Giannuzzi il primato di Ospedale di riferimento nel versante orientale della provincia. C’è da dire però che non mancano alcuni spunti che lasciano pensare. Spunti tirati in ballo dal comitato pro Giannuzzi, affiancato dal sindaco di Manduria roberto Massafra, nell’ incontro con il direttore generale della Asl di ta Fabrizio Scattaglia. Spunti che farebbero pensare che la regione consideri il Giannuzzi come Ospedale di serie B.

Spunti alla base sembrano avere il sapore di una disparità di trattamento. Ad esempio, perchè l assessore regionale alla salute elena gentile ha fatto visita negli altri ospedali della provincia, cioè a Martina Franca, Grottaglie e Castellaneta e non ancora al Giannuzzi? Proprio l invito, o meglio la sollecitazione, alla gentile è stato uno dei punti al centro dell incontro. “per settembre – assicura il sindaco roberto Massafra – inviteremo l assessore regionale. La sua infatti visita sarebbe già una prima risposta agli interrogativi del comitato in difesa dell ospedale”. E poi il sindaco aggiunge “l’incontro con il direttore generale Scattaglia è stato intanto, un incontro esaustivo, perchè sono stati chiariti molti aspetti sul futuro strategico del Giannuzzi e perchè l asl garantisce che l ‘ospedale di Manduria non chiuderà!”. È vero però che se da una parte la rianimazione è stata riaperta, dall’altra, quanto agli altri reparti, con il ridimensionamento, le strutture da complesse sono state ridotte a semplici. E le semplici sono state eliminate. “è questo che con il comitato pro Giannuzzi non condividiamo – ha detto ancora il sindaco che ha concluso – adesso staremo a vedere cosa accadrà in concreto. Di fatto con la riapertura della rianimazione la strada è tracciata. Non sprechiamo questa opportunità ricordando sempre di lavorare in una logica che non è quella dei numeri ma garantire la sicurezza dei pazienti”

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