Cronaca

Violano i sigilli del maniero sequestrato, nei guai 2 guardie giurate

ORIA (BR)  –  Castello sequestrato, ma guardie giurate di un istituto privato presenti al suo interno e, una volta ‘pizzicate’ dalla Guardia di Finanza, denunciate a piede libero per violazione di sigilli.

In epoca medievale, quando il maniero fu eretto per volontà di Federico II si sarebbe parlato di iattura o maledizione.

Oggi, aprile 2013, la notizia assume, invece i contorni dell’ennesimo sgambetto inflitto dalla Procura di Brindisi alla famiglia Romanin Caliandro, proprietaria del Castello Svevo di Oria, oggetto di sequestro per presunti abusi edilizi e, tra le altre cose, truffa ai danni dello Stato.

Un’inchiesta lunga, partita sotto diktat del PM Antonio Costantini ormai 2 anni fa per la quale, tra sequestri e dissequestri, sono finiti sotto indagine a vario titolo, i proprietari del monumento ristrutturato ma anche l’ex dirigente dell’Ufficio Tecnico di Oria Pietro Incalza, il direttore dei lavori di restauro, Severino Orsan, il dirigente ‘ad interim’ della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici, Salvatore Buonomo, e i funzionari della stessa Soprintendenza Attilio Maurano e i leccesi Antonio Bramato e Giovanna Cacudi.

Al momento, il castello è sotto sequestro e proprio per questo, inaccessibile a soggetti non autorizzati. Tra cui, anche due guardie giurate di un Istituto di vigilanza del posto, in possesso delle chiavi e di ronda tra storiche mura che sulla carta, dovrebbero essere inviolabili.

Eppure, i militari del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi, non più di qualche giorno fa, avrebbero beccato i vigilanti a passeggio tra alcune zone oggetto delle indagini della Procura. Per loro, l’accusa è di “violazione di sigilli”. Un’accusa formulata dallo stesso PM  titolare dell’inchiesta sull’abusivismo edilizio.

Si allungano, quindi, le disavventure che hanno come sfondo le torri del maniero, ancora  ‘off limits’ per turisti e cittadini. A tal proposito, prima dell’ultimo sequestro datato lo scorso inverno, l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco di Oria Cosimo Pomàrico aveva scritto alla famiglia Romanin, chiedendo di poter usufruire del castello per scopi culturali e sociali.

Ma a stretto giro, appunto, arrivo l’ennesima doccia fredda. Nuovi sigilli e castello chiuso. A tutti, ma non alle guardie giurate.

 

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