TARANTO – Risponde e respinge ogni accusa il Comune di Taranto alla mossa dei legali dell’Ilva, Franco Perli e Claudio Schiavone, che hanno citato in giudizio l’ente, insieme anche alla Provincia, ritenendoli inadempienti alla realizzazione delle opere necessarie per evitare o limitare lo spargimento delle polveri del parco del siderurgico nel quartiere ‘Tamburi’.
L‘Ilva in sostanza rimanda le responsabilità ai 2 enti. Ma i legali del Comune, Massimo Moretti e Giuseppe Dimito hanno presentato la controffensiva, respingendo con forza la chiamata in giudizio. I legali del ‘Gruppo Riva’ hanno tentato di giocare la carta degli atti di intesa stipulati tra Ilva, Comune e Provincia accordi con i quali i due enti si impegnavano a completare, tra le altre cose, a completare le colline ecologiche che dividono i parchi minerali dal centro abitato in zona ‘Tamburi’.
Tali atti, però, spiegano i legali del Comune, non fanno che “reiterare una serie di buone intenzioni dei soggetti sottoscriventi tese a raggiungere l’obiettivo di ridurre l’impatto inquinante dell a produzione dello stabilimento Ilva…” al fine di salvaguardare “il mantenimento dei livelli di produzione e occupazionali”.
“Inoltre, le opere che avrebbero dovuto impegnare Comune e Provincia dovevano essere realizzate parallelamente – hanno spiegato ancora Dimito e Moretti – alla realizzazione di altre opere da parte di Ilva, ad es. i barrieramenti. Insomma, per la difesa del Comune, la denuncia dell’Ilva è offensiva, ma soprattutto senza alcun fondamento”.