Cronaca

Rossana uccisa dal padre suicida, una tragedia per ora senza movente

LEPORANO (TA) – E’ uscita di casa così, piano, in silenzio, la bara di Rossana Fanelli, 29 anni, freddata con un colpo di pistola alla testa. Ad accompagnarla solo le lacrime composte dei parenti che hanno affollato la strada non appena appresa la notizia.

Poco dopo, dal cancello della villetta al civico 89 di via Vivaldi di Leporano, è uscito anche il feretro del capofamiglia, Emidio Fanelli, 55 anni. È lui l’autore della tragedia. Il padre che uccide la figlia. E dopo si spara.

Un gesto inspiegabile che ha fatto cadere tutti nel dolore più profondo. Due spari e sul quartiere è caduta l’ombra della morte che ha raggelato tutti. Parenti, amici, vicini di casa. Ma, sopratutto, la disgrazia ha toccato la mamma e la sorella 27enne di Rossana. Moglie e seconda figlia di Emilio Fanelli. Le due donne erano uscite a fare la spesa. Ma la loro vita, cosi, in un attimo, è stata segnata irrimediabilmente. Un padre che uccide la figlia e dopo si spara.

Emidio Fanelli era una guardia giurata dipendente dell’Istituto ‘La vigilante’. Era in cassa integrazione dallo scorso giugno. Un uomo molto malato, aveva un tumore a quanto pare incurabile. Con l’ultimo intervento gli avevano asportato un polmone. È gente per bene, hanno detto i vicini. Proprio loro, uditi i due colpi di pistola, hanno dato l’allarme al 112. Immediatamente sono arrivati i carabinieri della stazione locale che si trova a due passi dall’abitazione. E poi gli uomini del nucleo investigativo di Taranto e i militari del Nor e della Compagnia di Taranto. Un pool di investigatori che ha transennato la strada, raccolto decine di testimonianze, effettuati i rilievi nella casa dell’orrore.

Ancora in corso la ricostruzione della dinamica. Stando alle prime informazioni, intorno alle 11.30, il 55enne in preda ad un inspiegabile raptus omicida, ha impugnato la pistola di servizio, ha raggiunto la figlia che in quel momento era in bagno. Le ha puntato l’arma alla tempia e ha premuto il grilletto. Un colpo secco e fatale. È stato un attimo e la vita di Rossana è soffiata via. Pochi passi verso un a poltrona e l’uomo si è seduto. E ha ripetuto la scena: ha premuto di nuovo il grilletto sparandosi alla testa.

La moglie e l’altra figlia sono state accolte in una abitazione vicina, da dove di tanto in tanto arrivavano le urla disperate. Assistite da parenti e amici, soltanto loro potranno fornire forse qualche elemento utile e magari di svolta per le indagini. Al momento l’omicidio-suicidio sembra non avere moventi. I corpi di Rossana e del suo papà sono stati portati all’ospedale nord di Taranto dove il medico legale Massimo Sarcinella effettuerà le autopsie disposte dal Magistrato. Le indagini sono affidate al Pm Anna Cannarile.

 

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