LECCE – Si chiama Giovanni Vantaggiato, 68 anni di Copertino, titolare di un deposito di carburanti agricoli, sposato con due figlie. E’ crollato nel corso di un interrogatorio, andato avanti per circa 9 ore nella Questura di Lecce. Le ammissioni sono state però solo parziali. L’uomo ha confessato la sua partecipazione all’attentato che ha ucciso, il 19 maggio scorso davanti alla Morvillo Falcone di Brindisi Melissa Bassi e ferito altre cinque studentesse. Non è dato sapere il movente del gesto che 18 giorni fa ha sconvolto l’intera nazione. Ne tanto meno, se l’indagato abbia agito da solo o con la complicità di qualcun altro.E’ stato rintracciato nella tarda mattinata dagli investigatori. Solo intorno alle 15.00 è iniziato l’interrogatorio fiume. L’uomo ha confessato davanti al Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia Cataldo Motta, ai Sostituti Guglielmo Cataldi e Milto De Nozza e ai vertici nazionali: il Prefetto Francesco Gratteri, capo del Dipartimento Centrale Anticrimine, Gilberto Caldarozzi Direttore dello Sco (Servizio centrale operativo) e il Generale Mario Parente, vice capo dei Ros.Due auto della famiglia dell’indagato sarebbero state immortalate dalle telecamere a circuito chiuso di un sistema di videosorveglianza nei dintorni della scuola, prima dell’attentato. Una delle due è una Punto bianca, che sarebbe passata più volte nei pressi della scuola prima dell’esplosione. Perquisizioni sono state eseguite da polizia e carabinieri del Ros presso l’abitazione del 68enne, al civico 5 di via Amerigo Vespucci a Copertino e presso il deposito di carburanti sulla strada che conduce a Leverano.Dalle poche informazioni trapelate, sarebbero in corso accertamenti per comparare le sostanze rivenute nel deposito con quelle contenute nelle bombole con cui è stato commesso l’attentato. L’ordigno letale sarebbe stato confezionato proprio da lui, da Giovanni Vantaggiato che, solo dopo mezzanotte, è stato condotto in carcere.Assiepata, all’esterno della Questura di Lecce, una folla di giornalisti e curiosi che, all’una di notte, ha accolto con un applauso il Procuratore Cataldo Motta. Indagini lampo, condotte da polizia e carabinieri, che in poco più di due settimane hanno dato un volto e un nome all’attentatore.”Le indagini – ha precisato Motta – non sono affatto concluse. Vantaggiato ha agito da solo? E soprattutto, spinto da cosa?”. Altri dettagli arriveranno tra poche ore, nel corso di una conferenza stampa indetta, presso il Tribunale di Brindisi, dagli investigatori.Nelle foto: il deposito di carburanti agricoli di Giovanni Vantaggiato.AGGIORNAMENTO ore 11.00 del 7 giugno 2012LECCE – Motta in conferenza stampa: il 68enne di Copertino ha ammesso di aver fabbricato l’ordigno e di averlo collocato e fatto esplodere appositamente lì, perchè c’era gente, ma il movente non convince, perchè troppo generico. Motta : “Lui ha ammesso che voleva provocare morte e ha ammesso di avercela con il mondo!”.
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