Politica

Nuovo centrodestra, un caso in provincia di Brindisi. Forza Italia chiude le porte a Ferrarese

BRINDISI- Se per il coordinatore provinciale del Pd non è possibile alcun accordo politico, per il coordinatore provinciale di Forza Italia Luigi Vitali tutto dipende da chi, sul territorio, rappresenta la nuova forza. E se sarà Massimo Ferrarese il generale salentino del Nuovo Centrodestra, qualsiasi tipo di “parentela” non sarà possibile.

La nuova discesa in campo dell’ex presidente della provincia di Brindisi, il cui movimento Noi Centro si è federato con la creatura Alfaniana, ha provocato un vero e proprio terremoto politico, destinato a mutare drasticamente lo scacchiere politico del territorio. In che direzione, davvero non è dato saperlo. Al secco “No” pronunciato da Bruno in contemporanea alla conferenza stampa con cui Ferrarese dichiarava che, sul fronte Laboratorio, “non cambiava nulla”, ha però risposto idealmente anche il segretario regionale dei democratici Sergio Blasi che, invece, ha mostrato una sorta d’apertura nei confronti del nuovo soggetto politico. Ma soprattutto nei confronti di chi, ieri come oggi in alcune amministrazioni, governa insieme al Pd. E in alcuni casi,ha detto Blasi, governa anche bene.

L’apertura di Blasi non è però stata recepita adeguatamente da Bruno che, in mattinata, nell’approfondimento telefonico di Tr News, ha nuovamente messo in dubbio il Laboratorio e qualsiasi tipo di coalizione futura in vista delle prossime amministrative. A Bruno ha risposto in diretta l’ex coordinatore provinciale dell’UDC Ciro Argese. Ben più possibilista e disponibile al dialogo e al confronto.

E sì, Argese ha ragione. Gli uomini sono sempre gli stessi. Ed è per questo, ad esempio, che sul fronte Forza Italia le porte sono, paradossalmente, aperte ai “cugini” del nuovo Centrodestra. A livello nazionale e regionale.

Che i rapporti tra Vitali e Ferrarese siano piuttosto freddi, eufemismo da fascia protetta, lo conferma lo stesso Vitali che, a domanda tutt’altro che maliziosa quanto, piuttosto, motivata dalle dichiarazioni delle ultime ore, risponde a tono e, in provincia di Brindisi, chiude le porte ad un’alleanza con il nuovo centrodestra se, eventualmente, guidato da Ferrarese

Insomma, clima da guerra fredda. Dove, per altro, restano in sospeso alcune domande tutte interne al nuovo centrodestra. Ancora privo di un nome ufficiale, di un simbolo e, soprattutto, di un organigramma definito. Tutto sarà più chiaro quando, ad esempio, il soggetto politico di Alfano avrà, anche sul territori, dei coordinatori. Regionali, provinciali, cittadini. Perché, a prescindere dai simboli, la politica la fanno gli uomini, le persone. Ma anche la storia e, ammesso che ancora contino qualcosa, gli ideali.

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