CronacaPolitica

Proiettile a Gabellone: “Sono sereno, mi sento protetto”

LECCE- Questa volta la minaccia, pesante, non è arrivata a destinazione e la busta con dentro un proiettile indirizzata al presidente della provincia di Lecce Antonio Gabellone è stata intercettata prima, una volta giunta nel centro di smistamento postale di Bari. Il suo contenuto ha destato sospetti e la missiva è stata bloccata. 
Il messaggio contenuto era inquietante: un proiettile indirizzato ancora una volta ad un amministratore pubblico: proprio il numero 1 di Palazzo dei Celestini.

L’episodio risale a 4 mesi fa. Da quel momento le forze dell’ordine tengono alta la guardia e il presidente e la sua famiglia sono monitorati.  La polizia si è attivata subito allertando la prefettura di lecce che a sua volta ha avvertito il presidente dell’accaduto con una telefonata.  Ora le indagini sono a tutto campo e gli inquirenti con indagini tecniche stanno cercando di capire chi abbia spedito la busta e da dove.

Dal canto suo il presidente torna sull’argomento controvoglia: “Gli amministratori devono continuare a lavorare, dice, sono sereno e non ho paura”.

Pioggia di attestati di solidarietà nei confronti del presidente Gabellone. “Non si faccia condizionare dall’ignobile gesto”, commenta il sindaco di Lecce Paolo Perrone parlando a nome dell’intera amministrazione. “Il presidente continui con fermezza ed entusiasmo il suo lavoro a servizio della comunità salentina. Chi opera per il bene della popolazione, con coraggio e rettitudine, finisce sempre per intralciare la strada di chi pensa che la collettività sia uno spazio libero in cui la violazione delle regole si possa realizzare all’ordine del giorno”, parole queste dell on. Vincenzo Barba.

“Sarà il lavoro degli inquirenti a farci scoprire chi ha mandato quella busta e perché lo abbia fatto”, dice il consigliere provinciale del Pdl Mino Frasca. “Probabilmente, continua, non è il caso di sottovalutare niente in questa fase già molto difficile per gli amministratori locali del Salento, che hanno bisogno del massimo della tutela”.

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