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Brindisi, il tempo stringe, la classifica piange

Il Brindisi è sprofondato ancora più giù. Il poker rimediato a Catania ha veramente spinto nello sconforto l’ambiente del tifo brindisino, guardando la classifica la tristezza è tanta. Trentatré anni per tornare nella terza serie del calcio nazionale e adesso incombe la paura di tornare in serie D.

Una paura fondata perché la squadra continua ad annegare nel mare dei suoi limiti e non riesce proprio a trovare nuovi stimoli e soluzioni ai propri problemi.

Mister Roselli ha affermato che per sessanta minuti la squadra non gli è dispiaciuta, ed è vero, ha ragione, ha anche detto che dopo il due a zero purtroppo è finita la partita, e sta proprio qui il punto. Perché accade spesso questo problema?

Il tecnico brindisino ha anche detto che proprio i 60 minuti di impegno con il Catania deve essere il punto di ripartenza ed è quello che sperano i tifosi.

Ma è giunta l’ora della ripartenza, bisogna comprendere che il tempo stringe e i punti a disposizione sono sempre di meno. Adesso bisogna ritrovare un’anima, una personalità, bisogna trovare la quadra di fronte alle realtà di un torneo difficile in cui non c’è più tempo di aspettare il treno delle speranze.

Ovviamente la società continuerà a intervenire sul mercato, in avanti, così come ha detto Roselli, la squadra sta bene, ma bisogna agire in mezzo al campo.

Nel calcio basta poco, a volte basta una vittoria, per cambiare le sorti del campionato… ma adesso serve la scintilla giusta che accenda il motore del futuro. Il Brindisi deve iniziare a camminare e poi a correre altrimenti il finale è già scritto.

Sabato al Fanuzzi arriva il Cerignola, cliente scomodo ma è una finale da giocare per il Brindisi, così come tutte le restanti gare.

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