Il fondo regionale per l’autismo non è sufficiente a garantire la piena assistenza a bambini e ragazzi autistici, e va implementato. A inizio aprile scorso la Asl di Lecce aveva dimezzato le ore d’intervento erogate dal centro per l’autismo “Amici di Nico”, ora ne ha ripristinato circa l’80 per cento, ma restano penalizzati i ragazzi più grandi, quelli nella fascia d’età 11-18 anni, con grave danno per il loro sviluppo educativo e relazionale.
Su questa emergenza si erano subito attivati i consiglieri regionali di centrodestra Antonio Gabellone e Paolo Pagliaro, sollecitando la piena riattivazione di un servizio irrinunciabile. La questione è stata affrontata in Commissione Sanità del Consiglio regionale. La responsabile della Neuropsichiatria Infantile dell’Asl di Lecce, Adriana Margiotta, ha spiegato che sono stati rimodulati gli interventi per aumentare i trattamenti nelle fasce di età 0/6 e 6/11 anni, a discapito della fascia 11/18. Da qui la necessità e l’urgenza di incrementare il fondo regionale per l’autismo, come chiedono Gabellone e Pagliaro.
Su questo punto la dirigente del Servizio Assistenza alle persone in condizione di fragilità, Elena Memeo, ha assicurato massimo impegno da parte della Regione.
Sul ripristino, però, incombe la scadenza del 30 giugno. Il servizio dovrà essere rinnovato per il secondo semestre 2024, anche se sembra definitivamente scongiurato il pericolo di un nuovo dimezzamento. Guardia alta, dunque, per monitorare la situazione ed incalzare la Regione a destinare maggiori risorse per l’autismo, le cui diagnosi sono in continuo aumento.