Cronaca

Indagini insabbiate a Lecce, spunta accusa di violenza sessuale

LECCE – Si aggiunge l’accusa di violenza sessuale in concorso, per il viceprocuratore onorario del Tribunale di Lecce, Antonio Zito, indagato dalla Procura di Benevento. Dello stesso reato in questa inchiesta è accusato anche un medico in servizio all’ospedale di Benevento. Queste nuove contestazioni sono emerse durante l’ascolto di alcune intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Potenza, dove il magistrato 57enne residente nel tarantino è indagato, insieme ad altre sei persone, per presunte inchieste manipolate e archiviate in cambio di denaro. Le accuse nei loro confronti, per il filone principale d’inchiesta, sono: corruzione per l’esercizio delle funzioni, corruzione in atti giudiziari, induzione indebita e concussione.

La Procura di Benevento sta ora scandagliando alcuni episodi commessi in un ambulatorio di cardiologia dell’ospedale beneventano. Secondo l’accusa, Zito si sarebbe presentato come cardiologo durante le visite ad ignare pazienti effettuate da un altro medico, ed in queste occasioni avrebbe commesso alcuni atti sessuali nei confronti delle donne con la complicità dell’altro indagato.

Zito dovrà difendersi anche da questa pesante accusa, oltre a quelle che lo vedono indagato insieme all’avvocato 47enne Giancarlo De Valerio anch’egli del Foro di Lecce, nato a Mesagne e residente a Manduria. Secondo l’accusa, tra aprile e gennaio scorsi i due avrebbero ottenuto 12mila euro da un imprenditore nato in Svizzera, indagato a sua volta, per bloccare presunte azioni giudiziarie nei suoi confronti. Per convincerlo a pagare avrebbero anche organizzato un controllo concordato da parte di una pattuglia di carabinieri. Zito si sarebbe fatto promettere denaro anche da altre persone, sempre allo scopo di insabbiare indagini. Gli altri quattro indagati, tra cui dipendenti della Asl di Taranto, tutti residenti tra le province di Lecce e Taranto, secondo l’ipotesi di accusa sarebbero finiti nella rete del viceprocuratore per via di indagini a loro carico.

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