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Imboschimento intorno al Fazzi: l’appello di associazioni e medici

Ospedale Vito Fazzi

LECCE – “Il Salento presenta al massimo livello la criticità della desertificazione e della carenza di aree imboschite, aggravata dal disseccamento degli ulivi e solo parzialmente contrastata dai nuovi impianti. Ciò si manifesta con maggiore incisività nel capoluogo; Lecce resta una città con poco verde pubblico Ciò incide negativamente sulla qualità del microclima, inquinato anche da emissioni nocive provenienti da varie fonti e dal traffico veicolare”. È con questa motivazione che Forum Ambiente e Salute, insieme a Lilt, ad alcuni primari dell’ospedale di Lecce, all’ordine dei medici, con SIMA, ISDE e Tribunale dei diritti del malato, rivolge un appello all’amministrazione comunale di Lecce, ma anche ai sindaci di Lequile e San Cesario, ad Asl e Anas, chiedendo il rimboschimento, anzi l’imboschimento, delle aree adiacenti all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Il riferimento è alle zone a sud-est e sud-ovest del nosocomio. La consultazione pubblica “La citta di tutti”, propedeutica all’elaborazione e approvazione del PUG, avviata dall’amministrazione di Lecce, ha focalizzato con particolare attenzione la priorità del verde urbano, a partire dal recupero dal degrado delle aree periferiche attraverso la loro valorizzazione ambientale, ricucendo in tal modo la città alla campagna: una cintura verde adiacente l’anello delle tangenziali (dove insistono numerosi relitti stradali e campi abbandonati) analogamente a quanto avviene da tempo in altre città europee e italiane .

“Accogliamo -dice quindi il Forum- la sollecitazione del Sindaco affinché siano elaborate e avanzate proposte”. Associazioni e operatori sanitari sottopongono all’attenzione degli amministratori l’intervento di “Imboschimento della vasta area circostante i lati sud-est e sud-ovest del nosocomio “V. Fazzi”, in gran parte relitti stradali delimitati dagli svincoli attigui; si estendono per circa 10 ettari e sono esclusi da qualsiasi intervento edilizio, quindi destinata a restare nell’attuale stato di abbandono e degrado. Le conseguenze sulla salubrità dell’aria e sul benessere sanitario degli abitanti sono particolarmente gravi. La simbiosi tra piante, animali e umani modella la vita e la collaborazione tra esseri viventi, al fine di far prosperare armoniosamente la città. L’imboschimento proposto (da estendere auspicabilmente anche nell’area abbandonata in direzione della pineta di Lequile) , realizzabile in tempi e con costi limitati, è una scelta dal forte messaggio e incisiva per perseguire tale obiettivo”.

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