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PTA di Gagliano, un potenziale gioiello “sciupato”: ispezione di Pagliaro

GAGLIANO DEL CAPO – Il presidio territoriale di Gagliano del Capo serve l’intero bacino di utenza del Capo di Leuca: alle prese con la carenza di personale e di apparecchiature adeguate, oggi la sua missione è una corsa ad ostacoli.

A toccare con mano il paradosso di un potenziale gioello sanitario letteralmente “sciupato” è il consigliere regionale Paolo Pagliaro, che ha scelto di avviare una serie di ispezioni nelle strutture sanitarie salentine, proprio da qui.

Cosa manchi a questa struttura per fiorire come meriterebbe è il sopralluogo a testimoniarlo.

Tutti gli ambulatori soffrono di carenza di personale, nonostante gli sforzi di medici, infermieri e operatori in servizio. Lo stesso dicasi per gli uffici, dove – di conseguenza – le pratiche viaggiano a rilento.

Vediamo poi cosa accade in ogni singolo reparto. In quello di Cardiologia si è in attesa di un ecocardiografo e si può contare su un tecnico in servizio per sole 10 ore a settimana, a fronte delle 38 del tempo pieno.

In Dermatologia manca la cabina per la terapia fotodinamica che cura la psoriasi; ad Oculistica c’è necessità di un secondo medico per smaltire le liste d’attesa degli interventi di cataratta, il ché darebbe impulso ad un polo chirurgico oculistico che, di fatto, è già eccellente.

C’è poi l’esigenza di attivare una seconda sala operatoria: per far questo bisogna adeguare e attrezzare questo spazio, al momento adibito a deposito, in modo da poterlo attivare con tutte le dotazioni strumentali e di personale necessari per l’accreditamento.

Ad Odontoiatria la poltrona dentistica è degna di essere esposta in un museo di modernariato. Ad Ortopedia mancano – tra le altre cose- tac e risonanza e persino la figura del geriatra.

E ancora: in Pneumologia, oltre ai basilari saturimetri, manca anche la cabina pletismografica (apparecchio che esamina la pressione e che in verità manca in tutti i distretti). Qui, per di più, lo specialista responsabile dell’ambulatorio è prossimo al pensionamento, ma non è stato ancora previsto un sostituto.

E il polo diagnostico che doveva esserea attivato? Nulla di fatto, la Radiologia è rimasta chiusa per diverso tempo per poi essere riattivata senza alcuna implementazione.

Insomma, oltre alla soppressione del punto di primo intervento – che costringe a recarsi ai pronto soccorso di altri ospedali anche per i codici bianchi – qui il servizio sanitario si è via via trasformato in un disservizio e i cittadini sono stanchi.

Comprendo bene le proteste dei cittadini, soprattutto quelli più anziani che chiedono trasporti pubblici più efficienti per poter raggiungere la struttura in maniera più agevole – commenta il consigliere al margine dell’ispezione –  Purtroppo è rimasto lettera morta il documento inviato alla Commissione Sanità della Regione per segnalare tutte queste criticità. Il 3 dicembre scorso era stato convocato un incontro dei sindaci del territorio con l’assessore regionale alla sanità e il direttore generale dell’Asl Lecce, poi annullato. Il paradosso è che per il presidio territoriale di assistenza di Gagliano del Capo sono stati spesi molti soldi pubblici per lavori di ristrutturazione, e basterebbero davvero poche risorse per migliorane l’efficienza e valorizzare le professionalità del personale sanitario in servizio, rendendo un servizio importante al territorio che chiede assistenza di prossimità. Su questo chiederemo risposte precise ai vertici della sanità locale e regionale, nell’audizione in Commissione Sanità che ho chiesto di convocare con urgenza, aperta alla partecipazione dei sindaci del Capo di Leuca che potranno dare il loro contributo di proposte e suggerimenti, e del direttore del Distretto sociosanitario – il dottore Pierpaolo D’Arpa – dal quale potranno venire indicazioni utili, oltre a quelle emerse nel corso della mia ispezione“.

Per valorizzare il presidio, già beneficiario di soldi pubblici, basterebbe davvero poco e il territorio di assistenza di prossimità ne ha bisogno e come. È arrivato il momento di capire e colmare queste lacune.

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