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Brindisi – reazioni contrastanti alla cancellazione del turbogas. Ma il sindaco parla di una “sfida da raccogliere”

BRINDISI – Il “no” al turbogas pronunciato da Terna ha acuito ancor di più le spaccature all’interno del fronte-Brindisi. Mentre il sindaco e gli ambientalisti parlano di opportunità riveniente dallo sviluppo delle energie rinnovabili, per altri quanto sta accadendo dipende esclusivamente dalla politica del “no” portata avanti in questi anni proprio dall’Amministrazione-Rossi.

Il primo cittadino, in ogni caso, parla ufficialmente di vantaggi in termini ambientali per la mancata realizzazione di un gruppo a turbogas, pur facendo cenno a scenari difficili in ordine alle conseguenze economiche, occupazionali e sociali. Sostiene che questa è una sfida che il territorio deve raccogliere, avviando un confronto con Enel e Governo per individuare tutte le iniziative produttive compatibili con la transizione ecologica che si possono realizzare nei 270 ettari di Cerano. Fa alcuni esempi, parlando del deposito di gnl che Edison vorrebbe realizzare nel porto, dell’eolico off-shore e della possibilità di far nascere una base logistica utilizzando banchina e strutture dell’Enel. Per Legambiente, invece, si deve spingere sugli impianti fotovoltaici con accumulo, sui solari termodinamici e sull’idrogeno da moto ondoso. Proposte che l’associazione ambientalista esporrà nel corso di un convegno durante il quale saranno chiariti anche i ritorni economici ed occupazionali per il territorio.

Si dice molto preoccupato anche il presidente di CNA Franco Gentile, il quale parla di effetti devastanti per il mancato investimento del turbogas e definisce eventualmente aggiuntivi i ritorni rivenienti da fotovoltaico ed eolico. Da qui la richiesta di insediamento, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, di un tavolo di crisi industriale complessa, con alle testa sindaco del capoluogo e presidente della Provincia.

Decisamente più dura la posizione del Movimento Regione Salento e dei repubblicani, i quali pongono l’accento sui danni provocati dai tanti “no” pronunciati dal sindaco Rossi che hanno fatto fuggire ogni possibile investitore.

Considerazioni, peraltro, in linea con quanto affermato dal presidente di Confindustria e condivise anche da Confimpresa, secondo cui l’Eni non ha investito sulla chimica verde dopo aver avvertito una posizione ostile da parte dell’Amministrazione Comunale.

Insomma, a Brindisi si marcia in ordine sparso e nella triste consapevolezza che il Governo nazionale è davvero tanto lontano da qui.

Mimmo Consales

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