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Casarano, dopo l’iniziativa è caos nel cinema: arrivano Carabinieri e 118

CASARANO – In mattinata nel cinema della famiglia Margari è stato caos, tanto da rendere necessario l’intervento dei carabinieri. La sera prima nell’immobile, chiuso e pignorato, si è tenuto un confronto a sostegno degli imprenditori che, come Mario Margari, lottano contro i fallimenti delle aziende e la vendita all’asta dei beni.

Un evento, per ammissione degli stessi figli “non autorizzato e, dunque, organizzato in forma di protesta pacifica: un atto di disobbedienza civile per chiedere ancora una volta giustizia” spiegano.

La mattina stessa dal curatore fallimentare, l’avvocato Antonio Pellegrino, i fratelli Maragari, figli di Mario, avevano ricevuto tramite Pec una diffida a procedere con l’iniziativa. Motivo per il quale il confronto è andato in scena sì, ma in forma ridotta rispetto al programma originario.

Nessun colpo di scena durante lo svolgimento del dibattito aperto al pubblico. La mattina seguente, però, le cose cambiano.

Il curatore fallimentare raggiunge il cinema, avendo la responsabilità dell’immobile, ed essendo venuto a conoscenza dell’avvenuta manifestazione, nonostante la diffida inviata per conto del Tribunale. L‘avvocato Pellegrino, al suo arrivo, trova all’interno della struttura il proprietario e si accorge di “alcuni lavori effettuati nell’edificio, in particolare sulla volta -dice- assolutamente non autorizzati, così come la Legge prevede in casi come questo“. A quel punto intima al signor Margari la consegna delle chiavi dell’immobile. Avrebbe avuto origine da questa richiesta una diatriba piuttosto accesa, postata anche su fb a mezzo video, culminata in una chiamata a carabinieri e 118, dacché il signor Mario avrebbe accusato un malore.

Per la famiglia Margari, anche alla luce di quest’ultimo episodio, il rammarico è doppio: da una parte, per ben 4 volte, la richiesta da loro vanzata di riaprire la sala cinematografica per destinarne il ricavato ai creditori, è caduta nel vuoto. Dall’altra “l’atteggiamento assunto dal curatore fallimentare – a loro avviso – è ingiustificato”. Stando ai loro calcoli l’avvocato in questione “dovrebbe decadere –motivano- per non aver presentato nei tempi previsti dalla Legge, la documentazione fallimentare dovuta”.

Teoria questa categoricamente smentita dall’avvocato: “Nel corso di una procedura fallimentare non esiste una decadenza automatica -dice Pellegrino- Si tratta di una tesi insostenibile, io sono regolarmente in carica. Il resto è fantasia“.

La famiglia Margari, nelle prossime ore, sporgerà denuncia. Anche il curatore fallimentare fa sapere che valuterà il da farsi.

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