Attualità

Spopolamento e recessione, per Svimez così il Sud non ha scampo

ROMA- E’ come se, nel giro di neppure vent’anni, fosse sparita mezza Puglia. Dal 2000, infatti, hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni e 15 mila residenti, la metà giovani fino a 34 anni, quasi un quinto laureati. È solo uno dei dati allarmanti contenuti nel Rapporto Svimez, presentato nelle scorse ore alla Camera dei Deputati.

Fotografa un Sud alle prese con la cosiddetta «trappola demografica»: nascite ai minimi storici, ma anche popolazione sempre più anziana e fuga verso il nord Italia o l’estero.

A ciò si aggiungono i dati economici impietosi: il Mezzogiorno è in recessione, con un Pil stimato in calo dello 0,2 per cento, a fronte del +0,3 per cento del Centro-Nord (+0,2% la media nazionale). Per il 2020 si stima una «debole ripresa»: con il Mezzogiorno che crescerà non oltre lo 0,2% (a fronte dello 0,6% dell’Italia nel complesso).

La Puglia cerca di reggere l’urto: il Pil del 2018 è risultato in crescita dell’1,3 per cento, al secondo posto (dopo l’Abruzzo) tra le regioni del Mezzogiorno. Sono soprattutto le costruzioni a trainare (+4,4 per cento) mentre sprofonda l’agricoltura (-1 per cento).

Per raggiungere i livelli del centro-Nord mancano 3 milioni di posti di lavoro al Sud. E va sempre peggio: nel primo semestre di quest’anno, quelli creati lì sono stati pari a +137.000, mentre nello stesso periodo qui se ne sono persi 27.000. Se una speranza viene intravista nella bioeconomia che potrebbe rilanciare il Sud come piattaforma green del Paese, cruciale sarà incrementare gli investimenti: per Svimez, se si rendesse cogente la clausola del 34% degli investimenti ordinari al Sud, si avrebbe un’accelerazione della crescita del Pil meridionale fino ai livelli del Centro- Nord.

Al Mezzogiorno non basta il reddito di cittadinanza, che, anzi, sta allontanando persone dal mercato del lavoro.

Se non si cambia rotta, «nel 2065 la popolazione in età da lavoro diminuirà del 15% nel Centro-Nord (-3,9 milioni) e del 40% nel Mezzogiorno (-5,2 milioni)», terra che continuerà a spopolarsi. Il calo demografico riguarda soprattutto i comuni sotto i 5mila abitanti. Negli ultimi 15 anni, quelli del Sud hanno perso ben 250mila abitanti.

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