CronacaEvidenza

Truffa con i fondi per i non vedenti? in 21 davanti al gup

LECCE- Finanziamenti regionali erogati in favore dei non vendenti e utilizzati per altre finalità, come la realizzazione di un bed & breakfast.

Con ipotesi di reato che vanno dalla truffa finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche al falso, a distanza di un anno dalla conclusione delle indagini, è stata fissata l’udienza preliminare per i 21 indagati nella vicenda che ha coinvolto l’istituto per ciechi Anna Antonacci di Lecce. Si terrà il 21 novembre prossimo davanti al gup Giulia Proto. Rischiano il processo quindi gli indagati nell’inchiesta della Guardia di Finanza di Lecce e della Polizia Municipale del luglio 2017. Tra questi due rappresentanti legali dell’Istituto per Ciechi di Lecce, quattro funzionari della Provincia e una quindicina tra dipendenti e collaboratori dell’istituto “Anna Antonacci”. Le indagini sono state coordinate dal pm Maria Vallefuoco. Erano cominciate per l’ipotesi di presunti abusi edilizi hanno poi portato alla scoperta di distrazioni dei contributi erogati dalla Regione Puglia e dalla Provincia di Lecce destinato a finanziare un progetto per il recupero e sostegno dei minorati della vista con attività formative non realizzate e con parte del denaro utilizzato per ristrutturare alcuni locali dell’istituto, di fatto utilizzato come bed and breakfast.

Tra gli indagati Maurizio Antico, legale rappresentante dell’istituto Antonacci, Antonio Donno,vicepresidente dell’istituto, Giuseppina Carluccio, dipendente della Provincia e responsabile del progetto, Elisabetta Paladini,  funzionaria della Provincia, Gilberto Selleri, Massimo Evangelista. Tra gli indagati molti docenti in corsi o assistenti in aula, addetti al trasporto: Filippo Calò, Roberto Martini, Massimo Cervelli, Patrizia Palumbo, Giuliana Paciolla, Ivan Salvatore Raganato, Luana Frusi,  Antonietta Argentiero, Valeria Felino, Martina Congedo, Andrea Fiorucci, Fabio Alessandro Musci, Domenico Argentiero, Alessio Zampino, Giovanni Dell’Onze.

Sulla vicenda si era espresso anche il Tribunale del Riesame che aveva annullato il sequestro preventivo per i dirigenti e funzionari provinciali di somme per oltre 500 mila euro ritenute distratte dall’istituto.

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