Attualità

L’agroalimentare locale vola nell’export, ma ora si temono i dazi di Trump

SALENTO- E’ cresciuto del 36,9% l’export agroalimentare pugliese in 5 anni, dal 2008 al 2018, trend positivo che continua anche nel 2019 ma che ora è minacciato dalle nuove guerre commerciali, a partire dai dazi del presidente americano Donald Trump che dopo la Cina potrebbero colpire l’Europa, con l’avvio ufficiale dell’indagine da parte del dipartimento del commercio statunitense. E’ quanto emerge dal rapporto “Il Valore della filiera italiana del cibo” di Coldiretti e Filiera Italia. Stando ai dati emersi, Bari è al 15° posto della classifica italiana delle province che esportano olio, con 53 milioni di euro e un aumento rispetto al 2017 del 10,3%, mentre Brindisi, pur perdendo il 6,2%, ha raggiunto nel 2018 i 39 milioni di euro per l’export di olio e il 19esimo posto nella classifica nazionale.

“L’olio è il terzo prodotto pugliese più esportato e rappresenta il 9% dell’export di olio dall’Italia. La Puglia produce oltre il 50% dell’olio extravergine di oliva italiano, con un grande sforzo da parte di olivicoltori e frantoiani di arrivare sui mercati nazionali ed esteri con un prodotto di alta qualità e una rinnovata immagine e visibilità -afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia- Questo immenso patrimonio deve continuare a crescere, scongiurando grazie ad un abile negoziato la scure che si abbatterebbe sull’economia regionale e nazionale”

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