TARANTO – No al dissequestro di coils e lamiere Ilva bloccati dallo scorso fine novembre. Poche ore dopo il deposito dell’istanza da parte del siderurgico, arriva la risposta dei PM: le merci, per un milione e 700.000 tonnellate e dal valore commerciale di un miliardo di euro, restano sequestrate.
I PM passano la palla al GIP Patrizia Todisco al quale chiederanno di sollevare alla Consulta, la legittimità costituzionale della legge appena pubblicata sulla ‘Gazzetta Ufficiale’.
Prevedibile che adesso anche il GIP vieti il dissequestro proprio per sollevare l’eccezione di incostituzionalità.
Il ‘no’ dei PM era tuttavia nell’aria, considerato che la Magistratura tarantina ha deciso di dar battaglia sulla legge ritenendola anticostituzionale.
La Procura nei giorni scorsi ha sollevato il conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato alla Corte Costituzionale, un nuovo conflitto sarà adesso sollevato dalla stessa Procura per la legge di conversione, mentre al GIP toccherà sollevare l’eccezione di incostituzionalità.
Lo sblocco dei prodotti finiti e dei semilavorati è stato inserito con un emendamento del Governo nel decreto 203 al fine di evitare la paralisi produttiva dei siti Ilva alimentati da Taranto.
Adesso, in presenza del ‘no’ dei PM, l’Ilva per cercare di ottenere il dissequestro di coils e lamiere, potrebbe mantenere il ricorso presentato al Tribunale dell’Appello che ha già programmato per l’8 gennaio la discussione in proposito.