BARI – Sono una costante di ogni giunta, un punto fisso – a volte l’unico – delle sedute del Consiglio regionale: i debiti fuori bilacio. Che, per la stragrande maggioranza delle volte significa parcelle agli avvocati esterni. Pochi giorni fa è stata raggiunta la cifra tonda: 80.
Tanti sono i provvedimenti che al loro interno contenevano le parcelle da pagare ai legali che la Regione, negli anni della giunta Vendola ha affidato anziché all’avvocatura regionale interna, a professionisti esterni. L’80esimo provvedimento stacca un assegno da 8 mila euro ad un principe del foro barese.
Nel bilancio che sta per approdare in aula, come sempre, una bella cifra è blindata per assicurarsi la copertura di questi debiti maturati negli anni dalla Regione. La somma stanziata per pagare i debiti fuori bilancio, questa volta è di 20 milioni di euro. Come detto per la maggior parte destinati agli avvocati.
Il problema è datato e non accenna a finire. Durante le due legislature della giunta Vendola, il 75% degli incarichi veniva affidato agli avvocati esterni, anziché – come detto – risparmiare e affidargli ai colleghi interni alla Regione. Il debito è divenuto una costante e non si riesce a risolvere. La stessa Corte dei Conti più volte, l’ultima solo qualche mese fa durante la parifica di bilancio, ha sollecitato l’Ente di Lungomare Nazario Sauro a contenere i costi degli avvocati esterni.
Ma anche durante le inchieste nate sulla nuova sede della Regione è spuntato un filone dedicato proprio a questo argomento. Perché il sospetto è che ci sia un danno erariale visto che la bolla è esplosa da almeno 7 anni, come dire… c’era tutto il tempo per arginare e riparare. E invece anche il 2018 finisce con 20 milioni di euro blindati, con le parcelle in attesa di pagamento e 80 quelle per le quali l’assegno, profumato, è già stato staccato.
