ROMA- Pesa la questione relativa al gasdotto Tap. Pesa anche quella che riguarda l’Ilva. Entrambi nodi del suo territorio e cavalli di battaglia in campagna elettorale. La leccese Barbara Lezzi scivola in fondo alla classifica relativa alla reputazione online dei ministri. È stata redatta da Reputation Science, prima società italiana che gestisce “in modo scientifico e integrato la reputazione di aziende, manager e istituzioni” e che conduce un osservatorio mensile sul sito Lettera43 per monitorare l’andamento della percezione online nei confronti dei ministri del governo Conte.
“Scottata dalle promesse mancate”, spiega il portale: ottiene un punteggio di 13,9, perdendo una posizione. Nettamente tripartita la valutazione degli internauti: negativo è il 33 per cento dei commenti, positivo il 32 per cento, neutro il restante 35 per cento. Le critiche sono mosse, soprattutto, per “non aver rispettato le promesse della campagna elettorale, come per esempio la mancata chiusura dell’Ilva di Taranto o il mancato blocco del gasdotto Tap”.
Lezzi è davanti soltanto al vicepremier Luigi Di Maio, penultimo, che perde quasi la metà dei punteggi della precedente rilevazione, e davanti a Danilo Toninelli, ministro dei Trasporti. Stacca tutti, invece, il leghista Matteo Salvini, timoniere del Viminale, che negli ultimi tre mesi ha visto crescere la sua reputazione del 37 per cento conquistando la vetta con il 53 per cento di positività. Segue Giuseppe Conte, con il 52 per cento di commenti positivi, la cui immagine risulta più debole quando è accompagnato dai due vice. Sul podio anche la ministra della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, seguita dal ministro per le Politiche Agricole Gian Marco Centinaio e dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Numeri che hanno un loro peso, visto che “il consenso politico si gioca sempre di più sui social network”, ha spiegato Andrea Barchiesi, Ceo di Reputation Science.
