LECCE – Prima l’amicizia, l’intesa e l’amore. Poi la brusca interruzione del rapporto e l’inizio di un incubo per una 20enne di un comune vicino Lecce diventata, suo malgrado, vittima di stalking. A perseguitarla, minacciandola e costringendola a cambiare le sue abitudini di vita la sua ex, una ragazza leccese di 26 anni che ora, per questo, subirà un processo.
Il Gup Carlo Cazzella l’ha infatti rinviata a giudizio dopo la denuncia della vittima e la richiesta del Pm Valeria Farina Valaori. L’imputata è difesa dall’avvocato Giovanni Battista Cervo, la parte offesa invece dall’avvocato Fabio Corvino. I fatti contestati si sono consumati tra il novembre del 2015 e l’agosto 2016.
La 26enne non aveva accettato la fine del rapporto e aveva cominciato a perseguitare l’ex compagna. Le aveva procurato, così come evidenziato dal pm che ha chiesto il rinvio giudizio, un persistente stato d’ansia con la sua maniacale gelosia. Criticava il suo modo di vestire,controllava le sue frequentazioni, la aggrediva anche in pubblico.
Ma la 26enne si è spinta anche oltre: la minacciava di uccidere i fratelli più piccoli e la madre, e per lei annunciava una morte violenta e dolorosa, inviandole foto macabre. Poi c’erano le telefonate e gli sms continui, le ingiurie e le diffamazioni su fb. Inoltre aveva pensato bene di rendere pubblico il suo nimero di telefono così che alla vittima arrivavano, anche da sconosciuti, chiamate, messaggi e foto dai contenuti pornografici.
Tutti reati aggravati dal fatto che tra le due ragazze c’era stata una relazione sentimentale e che sono stati commessi anche con mezzi telematici.
