Cronaca

Porto Cesareo, festini hard in cambio di voti? In aula il testimone chiave dell’accusa

PORTO CESAREO – È conosciuto come il processo “bunga bunga” in salsa salentina. Riguarda l’inchiesta sul presunto voto di scambio durante la campagna elettorale del 2012 a Porto Cesareo.

Gli imputati sono Antonio Greco, ex vice sindaco, difeso dagli avvocati Riccardo Giannuzzi e ad Antonio Quinto e Cosimo Presicce, già assessore comunale, difeso dagli avvocati Luigi Rella e Giuseppe Romano.

In aula oggi una nuova udienza, con la comparazione e le dichiarazioni di uno dei testimoni chiave dell’indagine condotta da carabinieri di campi salentina su un presunto giro di festini a luci rossa organizzati da alcuni candidati per ottenere voti.

L’uomo, teste dell’accusa, il pm carmen ruggero, è stato ascoltato su una serie di episodi. È uno dei principali accusatori, l’uomo che avrebbe, secondo il suo racconto, partecipato ad incontri gratuiti con prostitute per poi andare a votare i nomi indicati.

I fatti, dicevamo, risalgono al maggio 2012, a ridosso della campagna elettorale. I due imputati , avrebbero ottenuto la promessa di voto da alcuni giovani elettori, offrendo in cambio le prestazioni sessuali di giovani ed avvenenti ragazze di nazionalità rumena. Greco era candidato alla carica di consigliere comunale e Presicce lo avrebbe “aiutato”. Gli incontri si sarebbero svolti in località il Poggio.

L’udienza, che si svolge davanti al giudice Annalisa De Benedictis, è stata aggiornata al 21 marzo.

 

 

 

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