Politica

Marine, la proposta di Giliberti: “ma Bari sblocchi i fondi”

LECCE-Fare delle marine “i quartieri più belli di Lecce” è l’impegno che il candidato sindaco per il centrodestra Mauro Giliberti vuole mantenere, annunciando l’apertura lì, nelle prossime settimane, “del più grande comitato” della sua campagna elettorale, cuore logistico dell’organizzazione, degli approfondimenti e del confronto.

È sempre lì, poi, che, se eletto, intende inaugurare la sede di un assessorato ad hoc. A poche ore dalla conferenza in cui anche il candidato del centrosinistra Carlo Salvemini presenterà la sua proposta per il litorale, Giliberti rende nota la sua.

Si parte dai 6,5 milioni di euro già disponibili per il lungomare e le aree mercatali di Torre Rinalda, Torre Chianca e Frigole. Ma anche dai 18 milioni di euro scuciti da Roma per i borghi rurali. C’è, però, il resto del nodo risorse, soprattutto per recuperare i ritardi sulle infrastrutture di urbanizzazione primaria e secondaria. “Dei bandi POR 2014-2020 ancora neanche l’ombra – dice Giliberti – In altri termini: all’interno del Comune esiste una struttura in grado di progettare, ma non abbiamo le risorse e, soprattutto su Bari, non abbiamo un ente che metta a disposizione quei fondi che ci spettano di diritto. E forse, in Regione Puglia, abbiamo politici più rispettosi della casacca che del territorio”.

Si punta alla riqualificazione della piazzetta di Spiaggiabella e a un progetto di rilancio di Acquatina, un disegno che “contempla itticoltura, turismo, pesca sportiva, diving e una stretta collaborazione con l’Università (in particolare con Scienze biologiche e Management della filiera turistica)”. Frigole va rivisitata: battaglia per la riapertura delle poste e per il sostegno alla scuola. Da potenziare il parco di Rauccio e, dall’estate 2019, 200 barche animeranno la darsena di San Cataldo, a cui si immagina di affiancare un mercato ittico nella piazza antistante.

Giliberti parla con idee chiare: piste ciclabili dalla città fino al mare; eventi calendarizzati; navette continue; destinazione specifica della tassa di soggiorno; sgravi fiscali a chi vuole investire in turismo e commercio in quelle aree. E poi la trattativa da aprire con il Comune di Vernole perché “San Cataldo  -dice- non sia bancomat di multe nell’unico tratto di competenza dei nostri cugini vernolesi”.

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