CronacaPolitica

Legge delega di riordino del demanio, Capone: “Una grande sfida da vincere”

LECCE- “Una norma ponte” per salvaguardare l’inestimabile patrimonio di professionisti nel settore del turismo che se approvata darà la possibilità al consiglio dei ministri di approvare un disegno di legge delega” Così l’on Salvatore Capone del Pd che ha partecipato alla Camera dei deputati alla conferenza stampa del gruppo sull’emendamento “Salva spiagge”.
La Corte di Giustizia europea ha bocciato le proroghe automatiche delle concessioni demaniali marittime e lacustri per l’esercizio delle attività turistico-ricreative, ribadendo che nessuna concessione può essere affidata senza una procedura di selezione pubblica, imparziale e trasparente.

Tuttavia la Corte di Giustizia, diversamente da quanto sostenuto dall’avvocato generale della Corte stessa e come invece sostenuto dal Governo italiano, ha riconosciuto che l’articolo 12 della direttiva Bolkestein consente agli Stati membri di tener conto, nella procedura di selezione, di motivi imperativi di interesse generale quali, in particolare, la necessità di tutelare il legittimo affidamento dei titolari delle autorizzazioni, permettendo loro di ammortizzare gli investimenti effettuati che però non possono giustificare una proroga automatica.

“Ritengo importante – ha aggiunto l’on Capone – che nelle prossime ore il governo vari il testo di legge delega per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime ad uso turistico e ricreativo e che tale legge delega contenga elementi che consentano di cogliere tutti i margini previsti nel dispositivo della sentenza e che attivi immediatamente il negoziato per il periodo transitorio. La legge delega deve prevedere i criteri per stabilire il valore delle imprese tenendo conto degli investimenti realizzati, del valore commerciale e dell’avviamento. Tenere in considerazione la professionalità e l’esperienza acquisita dagli attuali concessionari

Deve prevedere la clausola di salvaguardia sociale per i lavoratori del settore. “Abbiamo di fronte una grande sfida – conclude Capone – che può, anzi deve, diventare una grande opportunità per la nostra economia turistica balneare e per le oltre 30 mila imprese e circa 500 mila addetti che, grazie alla loro intraprendenza, possono offrire servizi rilanciando il turismo nel nostro paese”.

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