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Le pale si prendono il cielo: le immagini inedite del contestato parco eolico

VERNOLE- Viene su a pieno ritmo la centrale eolica, operai al lavoro sotto il sole, tra gli ulivi e le strade allargate per consentire il passaggio dei mezzi pesanti. Tra Vernole e Castrì, quello che molti temevano sta diventando realtà. Le immagini inedite del cantiere, dall’alto grazie a un drone, e dal basso, testimoniano cosa sta accadendo nelle contrade Filandra e Campana, lì dove dal 2010 si è provato a fermare le torri del vento che la società Tarifa Energia, del colosso Tozzi di Ravenna, ha voluto impiantare.

Undici pale, 22 megawatt in totale, una guerra legale che ha visto soccombere prima Italia Nostra e poi la Regione Puglia, che nel novembre 2013 sospese l’efficacia delle autorizzazioni , poiché erano già trascorsi “infruttuosamente” i cinque anni previsti per il completamento del progetto. Niente da fare, la società l’ha spuntata al Tar e la Regione è stata costretta a proroga il termine di fine lavori: prima il 22 novembre 2015, poi il 17 maggio 2016, ora il 9 novembre prossimo, nuova data accordata dopo lo stallo dovuto al ritardo nelle autorizzazioni per l’espianto e reimpianto degli ulivi, a causa dei vincoli imposti dall’emergenza Xylella e al sequestro della Procura.

eolico

Dal basso, ai loro piedi, le pale eoliche sembrano giganti rispetto ad un contesto lillipuziano. La visuale dall’alto, però, rende meglio l’idea degli impatti che un parco di questo tipo può avere sul contesto rurale su cui sorge.

Il Comune di Vernole ha già fatto sapere di aver incaricato professionisti per la valutazione delle royalties, che la società ha rideterminato (al ribasso) rispetto a quelle accordate nel 2007, “alla luce della riduzione del costo dell’energia sul mercato nazionale”. Ad ogni modo, l’amministrazione a guida De Carlo si è detta “fortemente convinta dell’importanza dell’utilizzo delle energie rinnovabili, così come l’energia eolica” e che, ad ogni modo, anche se contrari, non ci sarebbero stati condizioni e tempi per battagliare. A dire il vero, comunque, dai Comuni interessati non c’è mai stata alcuna opposizione negli anni. Il cerino è rimasto in mano ai cittadini, che ora contano le pale che sorgono e scrutano un orizzonte già diverso.

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