Cronaca

Tap inaugura il cantiere del gasdotto nel Salonicco, nel Salento avanti a piccoli passi

MELENDUGNO-Per Tap è arrivato il giorno dell’inaugurazione in pompa magna del cantiere del gasdotto. A Salonicco, però. Non a Melendugno, dove invece i lavori procedono a piccoli passi, dopo l’installazione di un pezzo di recinzione nel tardo pomeriggio di domenica.
Cerimonia ufficiale in Grecia, dunque, prevista già da tempo nella tarda mattinata di questo 17 maggio. Non c’è il premier Matteo Renzi, che è a Bari, per dare sostegno al sindaco De Caro, mentre Grecia e Albania sfoderano i loro primi ministri Alexis Tsipras e Edi Rama. L’Italia, invece, si presenta con il neoministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. Presente anche il vicepresidente della Commissione Ue Maros Sefcovic.

Insomma, un parterre internazionale di tutto rispetto per l’avvio dell’opera, che in Italia ha superato la scadenza clou, quella del 16 maggio. Se un pezzo di recinzione è stato installato nel giro di mezz’ora, domenica, mentre erano in corso, tra l’altro, a Melendugno, i festeggiamenti della Madonna di Roca, è perché si aveva fretta, in vista, ovviamente, dell’arrivo di questo lunedì. Non rispettare questa data avrebbe comportato la decadenza dell’autorizzazione unica, il lasciapassare per la condotta. Per il Comune di Melendugno, 100 metri di recinzione, rilievi archeologici e bonifiche belliche, avviate in mattinata, non bastano comunque a lasciare Tap in una botte di ferro. E questo sarà il corpo di un nuovo esposto in Procura.

Al Ministero dello Sviluppo Economico, giovedì, saranno affrontati questo e altri nodi sollevati da Bari. «Vorremmo sapere che fine hanno fatto i parlamentari locali e le istituzioni, a partire dalla Regione Puglia – ha tuonato Paolo Pagliaro dell’Ufficio di Presidenza di Forza Italia e Presidente del Mrs – Se i lavori proseguiranno nei prossimi giorni, non esiteremo ad avviare tutte le iniziative necessarie per difendere la nostra terra».

«I parlamentari si mobilitino subito a tutela della propria terra – ha aggiunto Adriana Poli Bortone, Fi -. Quello di Tap è l’ennesimo fatto di arroganza che fa capire in modo lampante che ci sono interessi talmente forti da superare la volontà di cittadini e amministratori locali di mantenere la vocazione turistica dei luoghi».

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