LECCE- Prima la denuncia dell’Asir, Associazione Sindacale delle Imprese di Ristorazione, sulla presunta irregolarità negli appalti per le proroghe mensa nella Asl di Lecce; poi la risposta del direttore amministrativo Vito Gigante. Ora arriva la centralizzazione delle gare, per risparmiare, così come imposto dalla Regione Puglia che, di fatto, sospende le gare. Prende il via, dunque, il mega appalto unico per un settore che conta un giro d’affari di quasi 30 milioni di euro all’anno.
Nei giorni scorsi l’Asir aveva puntato il dito sull’abitudine che avrebbe la Asl di Lecce di prorogare l’affidamento del servizio mensa di anno in anno. L’Istituto della proroga dovrebbe essere eccezionale e mai superiore ai sei mesi mentre a Lecce è possibile fruirne facilmente -era la denuncia- e nonostante della questione sia già a conoscenza la magistratura, la guardia di finanza e il Prefetto, nulla si è mosso.
Al Fazzi l’azienda che gestisce il servizio è in proroga dal 2005. “E’ vero -aveva risposto in un’intervista a noi rilasciata il direttore amministrativo della Asl Vito Gigante- Lavoriamo con normative complicate e con ripetuti stop dovuti ai continui ricorsi da parte delle ditte”. In Italia, però, non esisterebbe un altro caso in cui, come avviene in provincia di Lecce, le proroghe siano arrivate a sette anni. Si consideri che, dopo Bari, le Asl di Lecce e Brindisi sono quelle in cui si consumano più pasti.
Ora tutto viene fermato. Viene tirata una linea. La Regione, con una delibera di dicembre, ha dato il via alla centralizzazione e le procedure, a Lecce e Brindisi, sono state già sospese. Dunque la Asl di Bari diventa quella di riferimento per quanto riguarda il servizio mensa ed ha avviato una ricognizione da ogni singola Asl del territorio, per poi emanare i bandi di gara, a seconda dei singoli fabbisogni.
