CronacaPolitica

Multe per chi non ha arato i campi, gli agricoltori: “Nardoni fa terrorismo”

LECCE- Oltre al danno, la beffa: c’è una pioggia di multe che potrebbe arrivare sulla testa dei salentini che non hanno provveduto ad arare i terreni entro il giorno di Pasqua, come previsto dal piano del commissario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti. A rilanciare la possibilità, con una nota ufficiale, è stato sabato l’assessore regionale all’Agricoltura, Fabrizio Nardoni: “Ora tutti sono per legge in sanzione – ha scritto – e ispettori fitosanitari, polizia provinciale e Corpo Forestale dello Stato dovranno controllare ed irrogare le sanzioni se non vogliono diventare essi stessi inadempienti”. Una dichiarazione che va di traverso agli olivicoltori: “Se Nardoni pensa di fare terrorismo con gli agricoltori si sbaglia di grosso”, ribatte Giovanni Melcarne, a capo del consorzio Olio dop Terra d’Otranto e parte attiva del Comitato Voce dell’Ulivo. “Ci aspettiamo il buon senso – aggiunge Pantaleo Piccinno, Coldiretti – ma i prossimi 15 giorni saranno fondamentali nella lotta all’insetto vettore. E allora, ci aspettiamo di vedere tutti sui trattori”. Anche Adoc, da associazione dei consumatori, puntualizza: “siamo a favore delle sane pratiche agricole, ma il tutto va fatto secondo un cronoprogramma fattibile e non sulla base di pura teoria. Studieremo le azioni più opportune nei casi in cui venisse applicata una sanzione impossibile nei suoi presupposti”.

Di certo c’è che lo sfalcio o l’aratura delle campagne è fondamentale in questa fase: prima misura nevralgica per abbassare la popolazione delle cicaline che veicolano il batterio Xylella fastidiosa; buona pratica assolutamente ecosostenibile e che servirà a ridurre anche l’uso di insetticidi a partire da maggio.

Il rispetto del termine del 5 aprile, però, non tiene conto di tutte le difficoltà oggettive: settimane di pioggia, un numero di giornate agricole necessarie elevato, mancata organizzazione a monte del territorio, scarsità di mezzi, poca conoscenza, tanto che in alcuni comuni si è provveduto ad affiggere manifesti solo qualche giorno fa, anche a causa di modifiche a piu’ riprese del piano commissariale.

“Ma davvero esiste una persona di buon senso che può pensare che un soggetto pubblico, sia esso il commissario, la Regione o l’Esercito – ha detto Nardoni – possa fare le arature di circa centomila ettari di terreni agricoli in meno di un mese?”. L’assessore dà la colpa al “dibattito sterile” e “ai mille santoni e pseudo ambientalisti, gli unici che veramente speculano sulla vicenda xylella”.  “C’è l’impressione – replica Melcarne – che ci sia la volontà di qualcuno di spostare la guerriglia tra noi agricoltori e le persone che, condivisibile o meno la loro impostazione, hanno dimostrato una certa sensibilità e che comunque si danno da fare. L’elemento mancante qui è la politica. Le multe sono solo propaganda perché non c’è stato il tempo utile e congruo per intervenire sul territorio. Nardoni pensasse per primo a far pulire le strade, i fossi e i terreni demaniali, dove non è stato estirpato un fio d’erba”.

Su questo, anche Coldiretti è inflessibile: “Se fra 15 giorni ci sarà qualcuno che non ha fatto le arature – dice Piccinno – è giusto comminare le multe. Ma anche noi saremo rigorosi con le pubbliche amministrazioni e segnaleremo al commissario i loro terreni non arati. Diano tutti il buon esempio”.

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