CronacaPolitica

Acqua al petrolio? L’allerta arriva in Regione

LECCE-  Acqua al petrolio? L’incubatore politico giovanile “De Gasperi” convoca un forum per vederci chiaro. A Lecce, nelle sale delle officine Cantelmo, la professoressa albina Colella dell’Università della Basilicata presenta il suo studio sulle acque dell’invaso del Pertusillo. Dati che abbiamo già diffuso e che non vogliono creare allarme ma tenere alta l’attenzione e pretendono risposte certe. 

L’invaso in questione è quello dal quale arriva l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti e si trova nel più grande giacimento di petrolio dell’Europa occidentale finora sfruttato. Lo studio della professoressa analizza la qualità dell’acqua ed i sedimenti dell’invaso. I sedimenti rappresentano l’ “archivio” chimico di quello che avviene nella colonna d’acqua e qui sono state trovate alte concentrazioni di idrocarburi totali.

“Ci interroghiamo da tempo sul perché il Salento sia il territorio con la più alta percentuale di malattie tumorali”, ha detto Paolo Pagliaro, presidente del Movimento Regione Salento, impegnato nella battaglia No Triv, che già un anno fa lanciò per primo l’allarme, accogliendo la tesi della Colella. “Abbiamo ricercato questi perché ovunque: Cerano, Ilva, Colacem, discariche e rifiuti interrati, ma non abbiamo mai pensato che a dare il colpo di grazia, potesse esserci anche l’acqua che beviamo”.

Al forum sull’acqua c’erano anche il professor Giuseppe Serravezza, Presidente LILT, ed il consigliere regionale Mazzei, che chiederà in Commissione Ambiente un’audizione urgente sul tema.

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