LECCE – Il Lecce cerca continuità nonostante la sosta. Di Francesco vuole ripartire dalle cose buone fatte prima dello stop per le nazionali. “Abbiamo lavorato anche individualmente in tante situazioni che vanno migliorate o dove bisogna dargli grande continuità ha detto il tecnico del Lecce nella conferenza stampa di vigilia -. Dei nazionali, l’ultimo ad arrivare è stato Gaspar, stanno tutti bene e a disposizione tranne Camarda
che ha fatto un po’ di giorni stop, oggi ha fatto qualcosina e lo valuterò domani se sarà o meno
della partita”.
Pertanto, dall’inizio dovrebbe giocare Stulic. Ma a proposito di giovani: in un articolo della Gazzetta dello sport sono riportati dei dati in cui l’Italia risulta penultima per numero di ventenni impiegati, con una percentuale bassissima, l’1,9 per cento. “Ma non è questione di fiducia, la fiducia non è una cosa che va data di default, la fiducia va guadagnata attraverso determinati atteggiamenti, la maturità, la crescita, poi noi
stiamo parlando, sempre tornando a Camarda, nemmeno di un ventenne ma di un quasi diciottenne, per quello lui è un giocatore che sta prematuramente cavalcando dei campi importanti – sostiene -, però se poi si scrive che a 17 anni non si può prendere la responsabilità di battere un calcio di rigore, di cosa vogliamo parlare? Il coraggio deve essere solo da una parte o deve essere del sistema che gira attorno a noi? A volte si è impietosi quando al primo errore si dà un 4,5 o un 4, non perdoniamo niente. Si cresce attraverso gli errori. Se non ci incanaliamo tutti in una certa direzione, si fa fatica poi a fare questi ragionamenti che diventano utopistici e personali e individuali e questa cosa mi fa anche un po’ arrabbiare. Sono d’accordo con il mio amico Maurizio Viscidi. Bisogna lavorare meglio nei settori giovanili, andando alle ricerche di quelle che sono problematiche e cercando di rinforzare i ragazzi su quelle che sono le qualità, tante volte mi capita di vedere dei ragazzi che vengono da me e non calciano in porta; si pensa più alla tattica, più a tanti aspetti e meno a cercare di far crescere i giocatori individualmente. Tutti quanti ci riempiamo la bocca di belle parole ma poi concretamente chi si deve prendere le responsabilità? Siamo solo noi tecnici o il sistema
che deve crescere sotto questo punto di vista?”.
Torniamo all’avversario di domani, alla Lazio.
“La Lazio secondo ha delle potenzialità e tanti nazionali, tanti giocatori che hanno fatto le coppe, abituati a giocare in uno stadio non facile, in un contesto non facile e con qualità importanti. Innanzitutto parliamo di una squadra che è un ottimo allenatore, organizzazione di gioco sia offensiva che difensiva, hanno dei principi ben riconoscibili, secondo me davanti specialmente con i due esterni hanno grande qualità nell’uno contro uno, sono imprevedibili nelle giocate, sono i giocatori che determinano di più, perché lavorano molto con le catene e lo fanno veramente bene, non hanno fatto in questo periodo tantissimi gol però sono una
squadra che produce tanto, che può creare difficoltà a chiunque a tutti i livelli, per quello noi
dovremmo fare una grande partita difensiva per poi ottenere delle ottime situazioni anche
offensive, “.
Di Francesco torna all’Olimpico, ma non sente aria di derby. “Era un derby quando ero un calciatore della Roma – aggiunge -, in questo momento alleno altre squadre, ho tantissimi amici romanisti a cui voglio bene, però ho anche tanti amici che sono della Lazio, c’è grande rispetto”.
All’Olimpico, purtroppo, non ci saranno i sostenitori residenti in provincia di Lecce senza tessera del tifoso. “C’è poca
coerenza in questo, mi dispiace, mi dispiace non avere il pubblico così caldo – continua – mi dispiace veramente che non ci possano essere i nostri sostenitori, sentire il loro calore è molto importante. Davvero un peccato”.
