NARDO’ – Sarà giudicato con rito immediato il 57enne originario di Maglie, accusato di maltrattamenti nei confronti della convivente, una donna di 56 anni residente a Nardò. L’uomo, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe sottoposto la vittima a un controllo costante e invasivo, sfociato in episodi di violenza fisica e verbale.
Il processo inizierà il prossimo 19 settembre, davanti alla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce Maria Francesca Mariano. Il provvedimento arriva a seguito della denuncia presentata dalla donna, Difesa dall’avvocato Alessandra Alibrando, presso il comando stazione dei carabinieri nel marzo scorso, che ha portato nell’aprile successivo all’emissione di due misure cautelari nei confronti dell’uomo: l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla persona offesa.
Secondo le indagini, sarebbero almeno quattro gli episodi di violenza documentati a partire dal 2019, tutti avvenuti tra le mura domestiche dell’abitazione della donna. Nonostante non vi fosse un legame sentimentale tra i due, l’uomo a avrebbe continuato a vivere stabilmente nella casa della vittima, instaurando un clima di terrore e soggezione.
La vittima è affetta da una malattia invalidante, che provoca forti mal di testa, stanchezza cronica, ingrossamento dei linfonodi e disturbi del linguaggio. Una condizione già debilitante, che la situazione di maltrattamento avrebbe ulteriormente aggravato, incidendo pesantemente sulla sua salute fisica e psicologica.
La denuncia della 56enne racconta di insulti quotidiani, minacce e offese continue, oltre a un controllo maniacale sulla vita privata della donna. L’uomo, stando a quanto riferito, avrebbe preteso di gestire i soldi della pensione della vittima e l’avrebbe aggredita in più occasioni, provocandole ecchimosi e lesioni visibili.
Particolarmente inquietanti i dettagli emersi nell’integrazione di querela presentata dalla donna il 23 aprile 2025. Le aggressioni sarebbero scaturite per motivi futili: dal mancato acquisto di generi alimentari a divergenze su un compenso da corrispondere a un tecnico per lavori domestici. Tra i comportamenti più gravi denunciati figura anche la sistematica registrazione delle telefonate della donna da parte dell’uomo. In un caso, una telefonata con l’ex marito avrebbe scatenato la furia del 57enne.
Il 20 marzo scorso, approfittando dell’assenza momentanea del compagno, la donna ha trovato la forza di rivolgersi ai carabinieri di Sannicola per denunciare quanto stava subendo e tentare così di porre fine a un incubo durato anni.