Sono atterrati oggi alle 14 all’aeroporto di Brindisi, sani e salvi, i due salentini che si trovavano in Libia durante i violenti scontri scoppiati nei giorni scorsi a Tripoli. Si tratta dell’imprenditore tavianese Gaetano Carluccio e del suo collaboratore Marco De Giovanni, unici salentini presenti in terra libica per motivi di lavoro.
I due erano a Tripoli per partecipare alla 16ª edizione della “Libya Build”, la fiera più importante del Nord Africa dedicata all’edilizia e alle costruzioni. La loro presenza rientrava in un progetto di internazionalizzazione della loro azienda, ma il viaggio si è trasformato in un incubo a causa dell’escalation di violenza scoppiata dopo l’uccisione del capo milizia Gheniwa.
Martedì, il giorno dell’apertura della fiera, la situazione sembrava tranquilla – raccontano – ma si avvertiva una tensione latente. Nessuno immaginava che da un momento all’altro sarebbe esploso il caos. Nella notte successiva, infatti, sono iniziati gli scontri armati tra milizie rivali, tra cui quella di Radaa, legata al generale Almasri. Il giorno dopo la fiera è stata sospesa e la città è piombata nel panico.
Nei giorni successivi, nonostante un timido tentativo di tregua, la violenza è riesplosa, rendendo impossibile la permanenza in sicurezza. Grazie all’intervento tempestivo dell’Ambasciata italiana a Tripoli, dell’Unità di crisi della Farnesina, di personale dei carabinieri e della Presidenza del Consiglio, è stato organizzato un volo speciale da Misurata con destinazione Roma. A bordo, insieme ai due salentini, un centinaio di italiani e 17 spagnoli. Carluccio e De Giovanni, provati ma grati per il lavoro delle istituzioni italiane, sono atterrati a Roma, per poi fare ritorno a casa.