Con l’uscita della prima posta di perdoni dalla chiesa del Carmine hanno preso avvio i riti della Settimana Santa tarantina.
Si comincia con il pellegrinaggio delle coppie di confratelli dell’Arciconfraternita del Carmine, incappucciati e a piedi nudi, verso gli altari della reposizione allestiti nelle chiese del Borgo e della Città vecchia.
Un sepolcro è allestito anche a bordo della nave-scuola Amerigo Vespucci, ormeggiata lungo la banchina del Castello Aragonese.
A mezzanotte inizierà la processione dell’Addolorata a cura dell’omonima Confraternita dalla chiesa di San Domenico Maggiore che si snoderà tra le vie della città vecchia e oltrepasserà il ponte girevole per percorrere un tratto del Borgo e poi fare il percorso a ritroso. Domani alle 17 la processione dei Misteri della Confraternita del Carmine, quella con più simboli, che quest’anno modificherà il percorso snodandosi nella città vecchia in occasione dei 350 anni dalla fondazione della congrega. Sabato mattina il rientro con la tradizionale bussata al portone chiuso della chiesa del Carmine da parte del troccolante che guida il corteo grazie all’inconfodibile crepitio della troccola, strumento che detta l’andatura della processione. Migliaia di persone affollano le strade della città per seguire le antiche tradizioni, uniche nel loro genere.