CASARANO – A Casarano il tempo sembra essersi fermato, come se il sole avesse deciso di restare sospeso sull’attesa, mentre un intero popolo trattiene il fiato. L’aria vibra, i vicoli sembrano battere all’unisono con il cuore di una città intera, che ormai da settimane cammina con la testa tra le nuvole e i piedi ben piantati nel prato del “Capozza”.
Dopo 26 anni di attese, di sogni lasciati a metà e di speranze cucite su sciarpe antiche, il traguardo è lì: ad un passo, come una porta spalancata verso la Serie C, pronta ad accogliere di nuovo i colori rossazzurri tra i professionisti.
La vittoria contro il Francavilla in Sinni ha acceso la miccia, ma domani, alle 15, lo stadio sarà un vulcano pronto ad esplodere. Il Casarano, con i suoi 70 punti, è a un soffio dalla gloria, mentre la Nocerina, distante sette lunghezze, resta l’unico ostacolo tra il sogno e la realtà. Basta una vittoria per far partire la festa, ma a volte anche il destino sa essere complice: se il Casarano dovesse pareggiare o addirittura perdere, tutto dipenderà dal risultato della Nocerina, impegnata sul campo della Virtus Francavilla. Se i campani non dovessero vincere, allora il sogno della Serie C diventerà comunque realtà, anche senza i tre punti.
Il “Capozza” si prepara al tutto esaurito, una cattedrale laica dove la fede calcistica si prega a voce alta, dove ogni voce sarà tamburo e ogni sguardo sarà bandiera.
A dirigere la sfida sarà Giuseppe Lascaro della sezione di Matera, assistito da Usman Ghani Arshad di Bergamo e Mateo Sadikaj di Mestre. In campo l’arbitro darà il via al match, ma la partita, nei cuori, è già cominciata da giorni.
Casarano aspetta. Con le mani tese verso un traguardo che profuma di storia, di riscatto e di lacrime di gioia, pronte a diventare coriandoli e bandiere ai piedi d’un cielo tutto rossazzurro. E Casarano è pronta a dire grazie al suo presidente perché il calcio qui ha un grande nome: Filograna.
