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Rifiuti, Tar: confermati gli aumenti delle tariffe

PUGLIA – Confermati gli aumenti tariffari disposti da Ager. Con tre sentenze la Prima Sezione del TAR Bari ha dichiarato inammissibili i ricorsi proposti dai Comuni contro i provvedimenti di Ager di adeguamento delle tariffe di conferimento negli impianti pubblici a servizio delle sei province pugliesi, gestite da sei società (Progetto Ambiente Provincia di Lecce, Progetto Ambiente Lecce/2, Progetto Ambiente LE/3, Cisa, Progetto Gestione BA/5 e Progetto Ambiente Provincia di Foggia) nate dalla joint venture tra i gruppi imprenditoriali Albanese e Marcegaglia.
I ricorsi erano stati proposti dopo che nel gennaio scorso Ager, su impulso dei gestori degli impianti aveva aggiornato le tariffe di conferimento per gli anni fino al 2023 sulla base dell’indice Istat previsto in contratto, determinando così un incremento del 41,8% per il 2022 e del 11,6% per il 2023.
Sulla scorta di un lungo contenzioso Ager, oltre ad adeguare le tariffe per il futuro, ha anche determinato un debito per tutti i Comuni per gli anni 2022 e 2023 per i quali erano state corrisposte ai gestori tariffe non aggiornate. Per venire incontro alle esigenze di bilancio delle amministrazioni locali, le società che gestiscono gli impianti, previa intesa con Ager, hanno offerto a tutti i Comuni di rientrare del debito attraverso una rateizzazione quadriennale senza interessi, a condizione di porre fine ai reciproci contenziosi.
La proposta è stata accolta dalla gran parte dei 257 Comuni pugliesi.
Solo 57 Comuni hanno proposto ricorso, 44 dei quali della provincia di Lecce, sostenendo l’abnormità dei provvedimenti di adeguamento perché non rispettosi della disciplina Arera nonché per difetto di motivazione.
Ricorsi che il Tar ha respinto.
“La decisione del TAR – ha commentato l’Avv. Luigi Quinto – vale per tutti i ricorsi proposti, anche per quelli non ancora decisi. Il rammarico è che il contenzioso si sarebbe potuto evitare e tutti i Comuni avrebbero potuto beneficiare delle condizioni agevolate per rientrare dal debito offerte dalla società. Ed invece proprio gli utenti dei Comuni della provincia di Lecce saranno quelli che subiranno i maggiori incrementi nel 2025, non potendo usufruire della rateizzazione e della rinuncia del gestore agli interessi”.

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