BARI – Di ritardi ne ha subiti già moltissimi. Anni, rispetto al progetto iniziale. Ora, però, è necessario non fare altri passi falsi e darsi un cronoprogramma che possa davvero aprire ufficialmente le porte al nuovo ospedale San Cataldo di Taranto.
Per questo nasce un organismo ad hoc. Lo aveva annunciato lo stesso presidente della Regione Emiliano rispondendo al capogruppo di Fratelli d’Italia, Renato Perrini durante l’ultima seduta di Consiglio regionale. Ora lo deciso la giunta regionale e spetterà alla Asl di Taranto individuare una Struttura Speciale per l’apertura del Nuovo Ospedale San Cataldo a supporto della direzione aziendale. Sarà, poi, definito il cronoprogramma delle attività da seguire, quantificato il fabbisogno di personale sanitario, amministrativo e tecnico che possa realmente sostenere l’apertura di tutti i reparti e le strutture. Fatto questo bisognerà collaudare l’opera verificando che rispetti tutti i requisiti per l’apertura, fare il punto sui beni mobili che sono presenti negli ospedali che con l’apertura del San Cataldo saranno dismessi. Perché la dismissione dei vecchi ospedali – è specificato – necessita dell’intervento di diversi profili tecnici a supporto delle scelte che dovranno essere adottate dalla direzione aziendale. Ecco perché servono esperti nella nuova struttura speciale, anche per evitare che si facciano programmi senza copertura finanziaria. Il coordinatore unico sarà l’ingegnere Paolo Moschettini, attuale rup.