LECCE – Naufragata l’ipotesi dell’acquisto dei locali di via Brenta prima, di un immobile da edificare ex novo in zona stadio poi e, infine, di un trasferimento della giustizia civile nell’edificio universitario Principe Umberto, spunta una nuova proposta pronta ad essere portata sul tavolo del Ministero: l’idea è quella di una cittadella della giustizia diffusa.
Avanzata dal Presidente della Corte d’Appello di Lecce, Roberto Carrelli Palombi di Montrone, e accolta favorevolmente dall’Ordine degli avvocati presieduto da Antonio Tommaso De Mauro, la proposta prevede una serie di alternative ai precedenti e troppo onerosi progetti avanzati, incompatibili da un punto di vista logistico, strutturale ed economico, nonostante lo stanziamento destinato a tal fine ammonti a 70 milioni di euro.
Assodato che l’edificio di Via Brenta, allo stato, non è risultato adeguatamente agibile e sicuro, la proposta è quella di rivedere questa ipotesi integrandola però con l’acquisto di Palazzo Parlangeli, ex sede universitaria oggi destinata solo ad accogliere uffici. In alternativa si potrebbe integrare con il palazzo in costruzione di fronte alla Corte d’Appello di Lecce, sempre in via Brenta.
Il risultato sarebbe una cittadella della Giustizia ripartita dunque tra i locali di via Brenta, Palazzo Parlangeli e viale De Pietro. Una soluzione che, in primis – ha rimarcato ospite a “Open” Roberto Tanisi, già presidente del Tribunale di Lecce – risolverebbe un problema atavico: quello della penuria di spazi e insufficienza di aule nell’attuale tribunale penale.
La cittadella resterebbe poi nel centro della città, il ché la renderebbe agevolmente accessibile a cittadini e addetti ai lavori. Sarebbe inoltre servita dai mille parcheggi sotterranei già approvati dal Comune nella zona del foro boario, oltre al parcheggio sotterraneo di viale De Pietro e quello non lontano dalla ex caserma Massa. I locali di vai Brenta, concentrati nella parte interrata, potrebbero essere destinati esclusivamente all’archivio. Il Parlangeli potrebbe accogliere uffici giudiziari e alleggerire viale De Pietro. I 70 milioni già stanziati, infine, secondo quanto stimato, sarebbero sufficienti all’acquisto e la ristrutturazione degli immobili individuati.