SALENTO – Si riaccendono le luci su Tap, il gasdotto, con approdo sul litorale di San Foca, che trasporta in Europa il gas proveniente dal maxi giacimento del settore azero del Mar Caspio.
Ora Tap ha messo in moto la procedura per espandere la capacità che punta a raddoppiare la portata, da 10 a 20 miliardi di metri cubi annui. Al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica è stato depositato, da parte della Trans Adriatic Pipeline, il progetto di espansione della portata. Attualmente il gasdotto ha garantito al Vecchio Continente più di 10 miliardi di metri cubi l’anno, di cui quasi nove miliardi – sempre in un anno – destinati all’Italia. Ora si punta al raddoppio della portata.
Nel progetto depositato al Ministero, però, si chiede la non assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale.
E tanto perché da fonti vicine alla società si apprende che per l’espansione futura non sono previsti nuovi ed ulteriori lavori a San Foca o lungo il tracciato salentino del gasdotto. La rete sarebbe già pronta per sostenere il raddoppio della portata. All’interno dell’impianto di San Foca sarebbero necessari solo piccoli adattamenti.
Nel sito della società si precisa che il raddoppio della capacità prevederà l’aggiunta di due stazioni di compressione. Lavori da realizzare in Grecia ed in Albania.
Il progetto del raddoppio, presentato al Ministero, è un’iniziativa preventiva: l’operazione è subordinata ai Market Test, cioè alle procedure regolate dall’Unione Europea che dovrà stabilire se il mercato ha bisogno di altri 8,8 miliardi di metri cubi di gas all’anno.