Il giudice del Tribunale di Lecce, Marcello Rizzo, esaminata la richiesta del pm, ha disposto il giudizio immediato nei confronti delle 13 persone arrestate all’alba del 27 febbraio scorso perchè accusate di aver fatto parte di un’associazione per delinquere dedita alle truffe con i bonus edilizi, che sfociò nell’operazione della guardia di finanza denominata “Easy bonus”. Ad andare a processo tra gli imputati anche Marcello Giorgio Monsellato, 43enne di Presicce-Acquarica che nel suo paese gestiva uno studio di consulenza esperto in circuiti bancari, finanziari e fiscali e che – secondo le indagini dei finanzieri – avrebbe avuto un ruolo cruciale, poiché i proventi della truffa, architettata tramite la cessione del credito, sarebbero stati riciclati all’Estero, in particolare in Lituania, ma anche in Cina e nel Regno Unito. Monsellato, inoltre, nel giugno del 2022 finì destinatario di atti intimidatori, poiché per ben due volte nel giro di tre giorni qualcuno appiccò il fuoco all’abitazione di Monsellato, presunto deus del sistema. Il giro d’affari accertato dalle fiamme gialle sfiorò i 24 milioni di euro. A processo, oltre a Monsellato, andranno anche Donato Lezzi, 41 anni di Copertino, Giacinto Maffei, 52 anni di Solofra, Michele Scognamiglio, 51 anni di Napoli, Massimo Giannelli, 50 anni di Racale, Alessio Greco, 26 anni residente a Castrignano del Capo, Andrea D’Ospina, 44 anni di Gallipoli, Andrea Marotta, 48 anni di Gallipoli, Michele Romano, 54 anni di Castrignano del Capo, Luigi Rossetti, 49 anni di Melissano, Celestino Andrea Scarlino, 37 anni di Melissano, Monica Sansò, 49 anni di Racale, Antonio Talema, 25 anni di Racale.