SANTA CESAREA TERME – È martedì pomeriggio e all’improvviso una colonna di fumo invade il cielo di Santa Cesarea Terme. Un cittadino segnala tempestivamente il rogo, visibilmente in espansione, in contrada “Lampitedde”: il fuoco aveva già divorato, in pochi minuti, due ettari di terreni incolti, seminativi e uliveti.
Il responsabile è stato subito individuato e denunciato, proprio grazie all’allarme lanciato alla centrale operativa dei carabinieri e l’intervento sul posto dei militari della stazione di Poggiardo e del Nucleo Forestale di Otranto.
L’uomo, un 51enne del posto, era ancora in zona: aveva dato fuoco alla vegetazione spontanea ormai secca a ridosso di un muretto a secco. Sospinto dal vento, il focolaio aveva però invaso i terreni retrostanti, con il rischio di propagarsi per chilometri.
L’ipotesi di reato a suo carico è di incendio colposo: per Legge prevede la pena della reclusione da 3 a 7 anni.
Le fiamme, invece, sono state domate grazie all’ intervento delle squadre della protezione civile e dei Vigili del Fuoco.
I Carabinieri Forestali, dal 15 giugno scorso, data di attivazione del periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi, hanno intensificato ed organizzato i servizi di pattuglia, così come disposto dalla Regione.
Particolare attenzione è rivolta alle aree più sensibili, come per l’ appunto quella di Santa Cesarea Terme, le cui estensioni a pineta e macchia mediterranea sono state ripetutamente martoriate negli scorsi anni, da ultimo nello scorso ottobre, quando, anche a stagione terminata, le condizioni di prolungata siccità hanno favorito pericolosi roghi nei pressi dell’ abitato, mettendo a rischio anche le abitazioni nei paraggi.