BARI – Ancora una volta dal direttore generale arriva un “no grazie”. La Asl di Lecce non si presenta, ancora una volta, in Commissione Bilancio del Consiglio regionale per spiegare a che punto è il progetto dell’ospedale Maglie Melpignano. Ma qualche informazione in più, questa volta c’è. Perché a fornirla, come da impegno preso 7 giorni fa, è stato il direttore generale del Dipartimento Sanità della Regione Puglia, Vito Montanaro. E ciò che si sa è che la Asl, oltre alle criticità relative all’area individuata ma già emerse, ha affidato ad un avvocato del foro bolognese, il parere legale sul progetto. Scelta difficile da ricondurre a delibere perché non risultano pubblicate – è stato evidenziato – e per la quale non se ne comprendono le motivazioni, dovendo comportare una spesa aggiuntiva. Fatto sta che – è stato garantito – in un paio di settimane, acquisito il parere legale, si dovrebbe conoscere il progetto definitivo, così da tentare di riagganciare il finanziamento statale senza il quale l’ospedale non potrebbe mai vedere la luce.
Quanto al Cup, la diserzione annunciata da parte del direttore generale dell’Aress, Migliore, non ha comunque inficiato l’ottenimento di un quadro generale. In Puglia ci sono 10 Cup – tre identici delle strutture pubbliche, tre autonomi dei privati – gestiti da tre società esterne che, hanno spiegato, sono perfettamente in grado di dialogare tra loro, di passarsi le reciproche informazioni, agende comprese, per consentire una fluida organizzazione delle prenotazioni. Ma non possono al momento farlo sia perché le singole Asl non consentono la condivisione delle agende, hanno spiegato i gestori, sia perché il Cup unico deve ottenere il lascia passare ufficiale e definitivo dalla Regione. Di qui la garanzia che entro giugno sarà bandita la gara da 6 milioni di euro circa. Se ne riparlerà tra 7 giorni.
