SALENTO – La bocciatura della Sovrintendenza alle nuove aree di parcheggi temporanei estivi promosse dai Comuni di Gallipoli e Melendugno rimescola le carte in tavola, creando un precedente di non poco conto.
Un diniego incentrato sulla “tutela dei valori paesaggistici e le sensibilità ambientali” si legge nel parere sfavorevole formulato dall’Ente. Un approccio destinato, però, a scontrarsi con un’emergenza: l’insufficienza delle aree di sosta già esistenti lungo la costa rispetto ai flussi turistici estivi, veri e propri assalti.
Si dicono preoccupati i sindaci dei tratti costieri coinvolti che mercoledì prossimo affronteranno il tema in un nuovo vertice convocato in Prefettura. Bisogna trovare un compromesso ed è corsa contro il tempo.
La richiesta dei permessi per il Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) resta, intanto, la vera gatta da pelare per i parcheggi stagionali. E ciò che è accaduto per quelli proposti da Gallipoli e Melendugno ne è la testimonianza.
Inizialmente i sindaci avevano pensato ad un piano B: chiedere di poter avviare le nuove aree sosta anche se non completamente autorizzate, per poi ottemperare alle prescrizioni nei successivi 120 giorni a disposizione. Un’ipotesi rivelatasi ben presto impossibile, considerata la doccia fredda delle scorse ore che conferma quanto i pareri non siano affatto scontati, nonostante la comunione di intenti.
Il punto è che la pubblica sicurezza deve essere comunque garantita e per farlo ci si ritroverebbe comunque ad aprire aree di sosta con o senza autorizzazione. E allora – rimarcano i sindaci – perché arrivare a questo e non battere, piuttosto, d’anticipo?
Un nodo che in via XXV luglio, su convocazione del Prefetto Luca Rotondi, il 15 maggio si tenterà nuovamente di sciogliere.